Sono arrivati a Roma da tutta Italia. C'erano autisti partiti dalla Sicilia, altri

Sono arrivati a Roma da tutta Italia. C'erano autisti partiti dalla Sicilia, altri dalla Toscana e altri ancora dall'Abruzzo. Ancora una volta si sono ritrovati a piazza della Repubblica con l'obiettivo di manifestare il proprio dissenso contro una legge, approvata nel 2009, che entrerà in vigore dal prossimo primo gennaio e che - a loro dire - metterebbe a rischio 80 mila imprese per un indotto di 200 mila lavoratori. Questa volta, però, davanti all'ennesimo nulla di fatto dopo il vertice al ministero dei Trasporti è esplosa la protesta. Con tanto di accerchiamento contro alcuni vigili urbani e una presunta aggressione ad un tassista, poi smentita dagli stessi manifestanti. La rabbia si è diffusa a macchia d'olio, scendendo da piazza Esedra fino a piazza SS Apostoli, davanti alla prefettura, per arrivare a palazzo Madama al grido di «buffoni, buffoni» rivolto ai rappresentanti del governo gialloverde. Roma è rimasta blindata per ore, con agenti in tenuta antisommossa dispiegati in tutte le aree del centro ma senza dover far fronte a scontri. Ora si attende un emendamento dei relatori alla Manovra: sarà consentito ai noleggiatori di operare in ambito provinciale ma senza dover tornare sempre in rimessa, a patto che nel «foglio di servizio» vengano già indicate «più prenotazioni oltre la prima». Ci saranno comunque 60 giorni per mettersi in regola, poi scatteranno le sanzioni. (M.Fab.)

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Dicembre 2018, 05:01
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