Solo ora i partiti cominciano a trattare sul serio. Mentre a Montecitorio i grandi

Solo ora i partiti cominciano a trattare sul serio. Mentre a Montecitorio i grandi elettori votavano, nelle stanze adiacenti i leader politici erano impegnati in una girandola di incontri. La trattativa è appena cominciata e dagli umori sembra in salita.
L'obiettivo è raggiungere un accordo largo sul nome del nuovo presidente della Repubblica cercando di evitare elezioni anticipate che spaventano mercati e partiti. Il futuro di Mario Draghi è incerto, una sua salita al Colle sembra oggi più difficile. Ieri il premier ha preso l'iniziativa e sondato tutti i leader di partito. Ma il fronte del no al premier al Colle, composto dal centrodestra al completo e dal Movimento 5 stelle, sta lavorando ad un'alternativa. Le trattative però sono complesse perché convergono sul pacchetto completo governo-Quirinale. E a parte Giorgia Meloni che chiede elezioni subito «comunque vada», tutte le altre forze politiche vogliono evitarle. Ne è prova l'incontro fra Salvini e Letta. Dopo giorni di muro contro muro, Pd e Lega hanno fatto sapere che «i due leader stanno lavorando su delle ipotesi» e si rivedranno oggi.
Sono proprio Letta e Salvini a condurre la trattativa, vista anche la debolezza del M5s e di Forza Italia. Per il Quirinale continuano a circolare i nomi in primo luogo di Casini, che piace anche a molti dem, poi di Frattini e di Casellati. E non è del tutto persa la speranza di arrivare a un Mattarella bis. Intanto l'attivismo di Salvini ha fatto irritare non poco gli alleati di centrodestra. Nè Forza Italia né Fratelli d'Italia erano a conoscenza dell'incontro del leader leghista con Draghi. Il clima rimane teso e tutti ormai danno per scontato che bisognerà arrivare almeno alla quarta votazione per avere una fumata bianca.(A.Sev.)

Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Gennaio 2022, 05:01
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