Sofia Unica
Cinque morti sospette a San Basilio nel giro di sette giorni. L'ultima

Sofia Unica
Cinque morti sospette a San Basilio nel giro di sette giorni. L'ultima domenica sera, quando il trentacinquenne Alessio Fucci è stato trovato cadavere dalla madre nell'appartamento al civico 21 di via Montegiorgio. Tra le ipotesi al vaglio della polizia quella di una partita di cocaina killer che ha provocato i decessi dei cinque uomini quasi tutti legati ai clan che nella rocca forte dello spaccio di Roma sud est gestiscono il narcotraffico.
Gli investigatori non escludono che possano essere stati gli stessi capi piazza a mettere in giro la droga mortale per eliminare personaggi scomodi che in qualche modo potevano testimoniare riguardo le dinamiche criminali che regolano lo spaccio a San Basilio. Proprio Alessio Fucci, che veniva impiegato come vedetta dai clan Marando e Pupillo su via Corinaldo era stato irretito, secondo chi indaga, nella filiera dello spaccio di cocaina.
Il cadavere di Fucci, riverso a terra bocconi è stato trovato dalla madre che ha dato l'allarme alla polizia. Al Tiburtino dove negli ultimi mesi sono state messe a segno da polizia e carabinieri numerose operazioni antidroga che hanno in parte indebolito i clan dello spaccio, le famiglie Marando e pupillo operano ancora con diversi sodali e parenti che ancora intimidiscono e tengono le file delle vendite al dettaglio di stupefacenti, avvalendosi anche di delinquenti della mafia albanese a cui hanno appaltato il controllo delle piazze.
«Le famiglie dei Marando e Pupillo e gli altri gruppi criminali che operano nella zona - denuncia il sacerdote coraggio Don Antonio Coluccia impegnato in prima linea contro le narco mafie nella Capitale, operano nella zona con le modalità tipiche delle organizzazioni criminali organizzate intimidendo gli abitanti e minacciandoli quando questi ultimi fanno segnalazioni alle forze dell'ordine».
Le inchieste della direzione distrettuale antimafia, e del procuratore capo Michele Prestipino hanno messo più volte in luce come le modalità intimidatorie ed estorsive siano sempre più violente e che l'uso delle armi è ormai consuetudinario anche nei confronti di soggetti deboli.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Marzo 2020, 05:01
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