Regioni arancioni e zone rosse: dalla Lombardia al Lazio e al Piemonte. Mezza Italia rischia di lasciare il giallo

Regioni arancioni e zone rosse: dalla Lombardia al Lazio e al Piemonte. Mezza Italia rischia di lasciare il giallo

di Simone Pierini

Se ci attenessimo alle dichiarazioni dei governatori nessuna regione sarebbe in procinto di fare il salto di colore dal giallo all'arancione o dall'arancione al rosso. La realtà però è diversa e la risposta definitiva arriverà solamente oggi con la pubblicazione del monitoraggio della cabina di regia e in seguito con l'ordinanza del ministero della Salute. A rischiare seriamente un aggravamento delle misure restrittive - con il passaggio dalla zona gialla alla zona arancione a partire da domenica - sono Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Molise e Basilicata. Queste andrebbero così ad aggiungersi a Liguria, Toscana, Umbria e al Trentino Alto Adige. L'Abruzzo, ad oggi arancione, intravede invece la possibilità di entrare in zona rossa. Ad incidere sull'andamento epidemiologico italiano è l'impatto della variante inglese che proprio in Abruzzo, insieme alla Lombardia, ha già costretto alcuni comuni a chiudersi in mini lockdown per frenarne la diffusione.

Coronavirus in Italia, bollettino 18 febbraio: 347 morti e 13.762 casi. Salgono gli ingressi in terapia intensiva


ZONA BIANCA C'è chi invece sogna addirittura la zona bianca - come la Valle d'Aosta e timidamente anche la Sardegna - ma allo stato attuale sembra difficile che il Comitato tecnico scientifico possa allargare le maglie a tal punto in un momento delicato come questo.


TERAPIA INTENSIVA Tra i parametri che determinano l'Rt delle Regione svolge un ruolo chiave il dato dei ricoveri in terapia intensiva.

In tal senso sei regioni sono in situazione ancora critica sopra la soglia limite del 30 per cento di occupazione: Abruzzo (33%), Friuli Venezia Giulia (34%), Marche (33%), Molise (31%), Bolzano (39%) e soprattutto Umbria (59%) dove è stata rilevata la circolazione maggiore di varianti.


I DATI DEL CONTAGIO L'ultimo bollettino nazionale di ieri ha inoltre registrato un balzo nel numero di nuovi ingressi proprio nei reparti di terapia intensiva (177, 64 in più rispetto a mercoledì). Sono invece 13.762 i casi positivi a fronte di 288.458 tamponi con il dato settimanale accumulato in lieve calo (43.573 negli ultimi quattro giorni contro 46.702 della settimana precedente). Quanto ai decessi con altri 347 registrati ieri il totale settimanale è di 1.456 (quasi trecento in meno rispetto a sette giorni fa). Ancora in calo il dato degli attualmente positivi che secondo l'ultima rilevazione sono 384.501, oltre quattromila in meno rispetto al giorno precedente anche in virtù di altri 17.771 guariti o dimessi in un giorno.
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Febbraio 2021, 11:24
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