Vaccino, V-Day al via domenica a Roma con un'infermiera di 29 anni

Vaccino, V-Day al via domenica a Roma con un'infermiera di 29 anni

di Simone Pierini

Sarà Claudia Alivernini, un'infermiera romana di 29 anni, la prima italiana a vaccinarsi. Laureata in Scienze infermieristiche presso la Facoltà de La Sapienza di Roma, lavora in un reparto di malattie infettive dell'Istituto Spallanzani. Il V-Day di domenica 27 dicembre avrà inizio da lei, poi si passerà a due medici, a un operatore socio sanitario e a una ricercatrice dello stesso istituto. Negli stessi minuti il campo si allargherà al resto del Paese.

Dalla Capitale alla Lombardia, la regione italiana più falcidiata dal virus, con altre due donne ad aprire le danze: Grazia Fresta, addetta alle pulizie dell'ospedale Niguarda, e Adele Gelfo, dello stesso ospedale. Nomi, ruoli e simboli dei primi italiani che riceveranno il siero della Pfizer-BionTech, il primo e unico ad oggi approvato sia dall'Ema che dall'Aifa.


Le dosi sono già partite dal Belgio e potrebbero arrivare proprio in queste ore nel nostro Paese, scortate dalle forze dell'ordine fino a Roma. Il 26 dicembre inizierà la distribuzione verso i 21 siti principali di riferimento. Superato Santo Stefano si partirà, ma con sole 9.750 dosi per un evento simbolico che unirà l'Europa nella risposta immunitaria al virus. Dal 30 dicembre dovrebbe arriva la seconda scorta, più corposa, capace di garantire 3,4 milioni di dosi entro fine gennaio (con 1,7 milioni di persone che riceveranno le due vaccinazioni a distanza di 21 giorni). Si arriverà poi a poco più di 10 milioni entro marzo 2021 e 22,8 milioni entro giugno 2021. Numeri questi ultimi che saranno tuttavia condizionati dal via libera dell'Ema al vaccino Moderna previsto per il 6 gennaio e già approvato negli Stati Uniti dalla Fda. Per i sieri di AstraZeneca e Johnson & Johnson non ci sono ancora date certe, per Curevac i tempi sembrano più lunghi mentre Sanofi ha già rimandato la consegna al 2022.
I DATI DEL CONTAGIO Bisognerà fare presto, perché le vittime del coronavirus continuano ad aumentare. Ieri con altri 553 decessi è stata superata la soglia dei 70mila morti. In questa ultima settimana che ci ha accompagnato alla vigilia di Natale sono già 1.596 le persone che hanno perso la vita, 421 in meno rispetto agli stessi giorni della settimana scorsa. Si conferma piuttosto stabile la curva del contagio con 14.522 nuovi casi a fronte di poco più di 180mila test molecolari e un rapporto tra positivi e tamponi che si mantiene attorno all'8%. In area medica i posti letto occupati scendono ancora, sia in terapia intensiva (-63) che nei reparti ordinari (-402), e secondo il rapporto di Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) stanno rientrando al di sotto della soglia percentuale di rischio. Con altri ventimila i guariti, infine, scende sotto quota 600mila il numero di persone attualmente positive in Italia.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Dicembre 2020, 09:01
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