Simone Pierini
Lo studio del coronavirus prosegue e le nuove scoperte hanno spesso

Simone Pierini
Lo studio del coronavirus prosegue e le nuove scoperte hanno spesso modificato le linee guida per le norme anti contagio. Ricordiamo la diatribe sulla necessità dell'utilizzo delle mascherine, sulla viralità degli asintomatici e sull'efficacia di alcuni farmaci. Oggi a mettere in dubbio l'ultimo aggiornamento dell'Organizzazione mondiale della sanità sulle norme di comportamento - datato 29 giugno - è una lettera firmata da 239 scienziati di 32 Paesi diversi. Il tema è il contagio per via aerea per cui gli esperti chiedono maggiore attenzione. Un testo inviato al New York Times e prossimo a trovare spazio su una pubblicazione scientifica. La richiesta degli scienziati è di rivedere - o integrare - le linee guida alla luce dei rischi dei luoghi affollati e con scarsa ventilazione. Secondo gli esperti ci sono prove del fatto che il Covid-19 si trasmetta nell'aria e questo, se verificato dall'Oms, potrebbe aver importanti conseguenze nel contenimento del virus. «L'Oms ha ribadito che il coronavirus si diffonde soprattutto per droplet respiratorie di dimensioni rilevanti che, una volta espulse dalle persone infette attraverso tosse e starnuti, cadono rapidamente a terra». Ma nella lettera i firmatari evidenziano prove secondo cui anche le particelle più piccole possono infettare le persone ed esortano l'agenzia a rivedere le proprie raccomandazioni. In sostanza, se così fosse, le mascherine sarebbero necessarie anche negli spazi al chiuso a prescindere dal distanziamento sociale. Questo implicherebbe anche una revisione dei sistemi di ventilazione nelle scuole, negli ospizi, nelle case e negli uffici per minimizzare il ricircolo dell'aria.
Nel frattempo, per il secondo giorno consecutivo, i dati del contagio in Italia mostrano un aumento di malati presenti nel nostro Paese. Rispetto a domenica sono infatti 67 in più le persone attualmente positive, perlopiù in isolamento domiciliare, mentre si mantengono stabili i ricoveri. I casi in più registrati sono 208, di cui 111 solo in Lombardia, a fronte però del brusco calo di tamponi - il solito effetto weekend - con poco più di 22mila test effettuati in ventiquattro ore. Si mantiene tuttavia basso il numero delle vittime, otto ieri, così come il numero di guariti (133). Dieci infine le regioni ferme a contagio zero. E questa è una buona notizia.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Luglio 2020, 05:01
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