Signor Bonaventura Lo show è digitale

Federica Piccini
Musica, immagini, rime e filastrocche, ma soprattutto un teatro fatto per il divertimento e la felicità di una platea di piccoli spettatori. Per ridere con qualunque mezzo, purché s'intende di buon gusto. Parole di Sergio Tofano. In arte Sto. Conosciuto dai più in quanto papà del Signor Bonaventura. L'omino dal cappello e la giacchetta rossi e con i larghi pantaloni bianchi, sempre in compagnia del suo fido bassotto. Il Teatro Alkaest porta in scena Una losca congiura ovvero Barbariccia contro Bonaventura, scritto da Tofano nel 1929. Perché, anche se non li dimostra, il signor Bonaventura ha compiuto cento anni. Era infatti il 28 ottobre 1917 quando fece la sua prima apparizione sul Corriere dei piccoli. E nel 1927 dalle tavole a colori diventa protagonista di sei commedie teatrali scritte e interpretate da Tofano stesso. Lo spettacolo, una commedia in tre atti rigorosamente in rima, viene riletto in chiave contemporanea grazie all'elettronica digitale che interagisce con gli attori, dando vita a una magica scatola multimediale. Mentre il tratto infantile della scenografia, curata da Oliviero Fiorenzi, fa da sfondo alla proiezione di cartoni animati che rendono il tutto molto allegro grazie anche alle musiche, accordate ai testi originali di Sto, e ai colorati costumi di scena.
 riproduzione riservata ®

Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Maggio 2018, 05:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA