Savoini non risponde ai pm Salvini: «Non parlo di spie»

Alessandra Severini
Gianluca Savoini non ha risposto ai pm durante l'interrogatorio tenutosi ieri nell'ambito dell'indagine sui presunti finanziamenti russi alla Lega. Dunque, la vicenda in cui il presidente dell'associazione Lombardia-Russia, militante leghista fin dagli anni 90 ed ex-portavoce di Salvini, è accusato di corruzione internazionale, non presenta ad oggi alcun chiarimento. Secondo l'accusa, Savoini si sarebbe presentato come intermediario nella compravendita di carburante a prezzo scontato dalla Russia per ottenere fondi per la Lega. La presunta quota di finanziamenti per il Carroccio sarebbe pari a 65 milioni. Savoini, per ora l'unico indagato, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Un po' come fa ormai da giorni anche Matteo Salvini, nonostante le ripetute insistenze delle opposizioni e, ora, anche dei suoi alleati al governo. «Se ci fosse qualcosa da chiarire sarei il primo, ma siccome non c'è, non commento fantasie. Non parlo di spie russe». Ma ora è anche il premier Conte a invocare trasparenza, chiedendo al suo ministro e vicepremier di riferire in aula. La vicenda Savoini ha reso ancora più logori i rapporti con i 5 stelle. Salvini si ostina a negare spiegazioni. A mandare su tutte le furie il presidente del Consiglio è stato anche l'incontro organizzato al Viminale fra il ministro dell'Interno e le parti sociali sulla futura manovra economica. Ad accrescere i mal di pancia grillini anche la presenza all'incontro dell'indagato e ex sottosegretario Armando Siri, costretto alle dimissioni per l'inchiesta sulle tangenti sull'eolico in Sicilia. «La manovra economica si fa a Palazzo Chigi e i tempi li decido io ha tuonato Conte. Ma l'attacco più pesante al leader leghista è arrivato da Alessandro Di Battista che ha definito Salvini «bugiardo» e «ridicola» la sua difesa sul caso Russia.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Luglio 2019, 05:01
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