Renzi contro tutti a Striscia Ma il fuori onda è tutto falso

Claudio Fabretti
Striscia la deepfake news. E a farne le spese è Matteo Renzi, colto in un falso fuori onda a imprecare contro Di Maio, Zingaretti, Conte e perfino il presidente Mattarella. Nella prima puntata della stagione di Striscia la Notizia, andata in onda su Canale 5 lunedì scorso, il tg satirico di Antonio Ricci ha usato una tecnologia in grado di mescolare immagini e voce, confezionando video che sembrano autentici ma sono in realtà dei clamorosi falsi. Nel finto fuori onda Renzi ne ha per tutti dal premier Giuseppe Conte («c'ha la faccia da pretino...») al leader Pd Nicola Zingaretti («per carità, altro che Montalbano, quello c'ha il carisma di Bombolo»), da Luigi Di Maio a Massimo D'Alema, fino al presidente della Repubblica Sergio Mattarella al quale il fake del leader di Italia Viva riserva un giudizio sonoro: una pernacchia.
Probabilmente molti spettatori ci sono cascati. O quantomeno sono rimasti interdetti, visto che il programma di Canale 5 non ha svelato il trucco. In studio, Ezio Greggio e Michelle Hunziker si sono limitati a instillare il dubbio sul fatto che le immagini appena andate in onda relative al leader di Italia Viva fossero in realtà un falso. Così si è dovuta aspettare la precisazione dello stesso interessato sul web per capire cosa era realmente successo: «A tutti quelli che scrivono: Ma che cosa hai detto a Striscia la Notizia? rispondo con una risata. L'imitazione è perfetta. Ma è un'imitazione! Un abbraccio a chi ci è cascato e i miei complimenti a Striscia», ha scritto Renzi su Instagram. Ma ieri, riflettendo sull'accaduto, Renzi ha cambiato un po' toni: «Ho scherzato sull'imitazione che mi ha fatto Striscia. Effettivamente ho sottovalutato la portata potenzialmente devastante del deepfake, la nuova raffinata tecnica di fake news. Sono da anni al centro di valanghe di diffamazioni, insulti e notizie false: molte di queste, peraltro, sono oggi al vaglio dei tribunali».
Il programma di Ricci, invece, si era limitato a insinuare il dubbio con un ambiguo tweet, che giocava sul tormentone di Greggio: «È lui o non è lui? Certo che non è lui».
Renzi è stato solo il primo personaggio preso di mira da Striscia, ieri infatti nel mirino è finito l'ex-ministro dell'Interno Salvini, vestito con la divisa della polizia.
Il deepfake è una tecnologia che ha iniziato a prendere piede nel 2017, quando sul web furono diffusi i primi video a luci rosse con protagonisti dei personaggi famosi, così realistici da apparire quasi veri. Un fenomeno talmente credibile da diventare pericoloso, soprattutto perché non ancora regolamentato.
«Il rischio è che le deep fake news si diffondano a macchia d'olio - spiega Michele Anzaldi (Italia Viva) con conseguenze drammatiche per la reputazione del soggetto coinvolto. Per questo bisogna prendere subito seri provvedimenti». E se il video diffuso da Striscia non aveva intenti malevoli, si pensi a cosa può succedere in caso contrario. «Tutto cambia se l'obiettivo è ingannare lo spettatore - spiega Vittorio Sgarbi - Ma non è questo il caso. E comunque, se una bufala risulta credibile agli occhi della gente, significa che il protagonista - in fondo - non lo è».
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Settembre 2019, 05:01
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