«Più ruoli alle donne finalmente si cambia»

«Mia Martini mi ha dato l'amore del pubblico e la consapevolezza di aver riportato alla luce una storia che incuriosiva tanti, ma che molti conoscevano male. Pensando a lei, in tanti avevano in mente solo una storia drammatica, un personaggio triste, noi invece abbiamo raccontato la vita di una donna del sud fatta di passione, amore, ironia, di amicizia, famiglia e di amori difficili». Ogni volta che parla della cantante che ha interpretato in Io sono Mia - e succede spesso - Serena Rossi si lascia scappare una lacrimuccia. Con quel personaggio, insieme a quello di Ammore e malavita dei Manetti Bros, l'attrice ha vissuto una svolta in una carriera già ricca di tv, cinema, canto e doppiaggio. Premiata a Taormina dal Sindacato Giornalisti Cinematografici con un Nastro Speciale, Serena Rossi ha in cantiere molto progetti, tra cui Brave ragazze di Michela Andreozzi, un ruolo nel Diabolik dei Manetti Bros e l'esordio alla regia del suo amico e collega Giampaolo Morelli 7 ore per farti innamorare.
Che personaggio sarà nel film di Morelli?
«Una donna apparentemente tosta che tiene corsi di seduzione per uomini che non riescono a far innamorare le donne: in pratica una donna che parla agli uomini come se fosse un uomo. È un ruolo molto divertente e sono felice di accompagnare Giampaolo nella sua opera prima, oltretutto girata a Napoli. Questo sarà un bel luglio napoletano per me, con tutta la famiglia al seguito».
Un ruolo insolito. Sembra che stia esplorando molti nuovi territori...
«Sì, cerco di fare cose sempre diverse. Se funzioni in una cosa, il rischio è che, ti propongano sempre quella, io invece voglio farmi trasformare, cambiare immagine, capelli, modo di parlare e camminare».
Sembra che nulla possa fermarla o farle paura...
«Quando tutti parlano di paura, come al Festival di Sanremo prima di un'esibizione, io mi emoziono, mi diverto, mi viene un gran grinta. Riesco a trasformare la tensione in energia, quando mi danno cose difficili da fare mi accendo».
Sarà anche in La tristezza ha il sonno leggero, che trasformazione vedremo?
«Anche questo film, opera prima di Marco Mario De Notaris ispirata a un romanzo di Lorenzo Marone, è molto particolare. Nel cast c'è Stefania Sandrelli nei panni di una capofamiglia sui generis, mentre io sono una figlia dei fiori nostalgica, sempre un po' alterata, molto simpatica e senza filtri. E poi ci sarà anche Frozen 2, che doppierò a settembre. Sono felice perché tutte le bambine aspettano il ritorno di Elsa e Anna. Quella di Frozen è una principessa che non si fa salvare dal principe azzurro, ma si salva da sola, mica male».
Le sembra che stiano aumentando i ruoli femminili più complessi, meno funzionali a quelli maschili?
«Secondo me sì, le cose stanno cambiando. Se prima eravamo solo le mogli di o le amanti di, oggi ci sono tante donne protagoniste e tante belle storie da raccontare. Ed è molto giusto».
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Luglio 2019, 05:01
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