PIÙ EUROPA IN RETE

Marco Castoro
ROMA - Anche in Italia Netflix ha cambiato il modo di vedere la tv. Un modello basato sui bassi costi di abbonamento (rispetto a quello di una pay tv) e su un catalogo ampio, con molte produzioni americane e poche europee. Un modello che ha ispirato gli Over-The-Top (OTT) a intraprendere nuovi investimenti anche notevoli, tipo l'acquisto dei diritti sportivi. La rivoluzione è già in atto negli Usa. Twitter, Facebook, Amazon, Google, Perform, sono i nuovi player che grazie a Internet, banda larga e alla vasta gamma di piattaforme digitali, possono trasmettere i match in streaming su smartphone, tablet, smart tv e altri apparecchi mobili, con la possibilità di utilizzare più device al prezzo di un solo abbonamento a costi vantaggiosi (perché internet non costa quanto il satellite o il digitale).
Ma da ieri l'Ue ha stabilito delle direttive che inquadreranno il fenomeno. Ci sono nuove regole da rispettare che influenzeranno anche gli investimenti e il mercato dell'audiovisivo. Il Parlamento europeo ha dato il via libera alla direttiva su film, tv, pubblicità e protezione dei minori online. Tra le novità l'obbligo di avere in catalogo almeno il 30% di produzioni europee e dar loro adeguata visibilità. Con l'aggiunta di investimenti e contributi ai fondi nazionali per le produzioni cinematografiche.
Stretta anche per quanto riguarda la pornografia, soprattutto quella pedo e violenta. Un giro di vite esteso alle piattaforme come Youtube, Facebook o Instagram. Con l'obbligo di mettere in piedi un sistema di segnalazione e rimozione dei contenuti pericolosi. Per tutelare i minori divieto di sponsorizzazione dei prodotti dannosi per la salute anche alle piattaforme online, come già avviene per le tv. Per quanto riguarda la pubblicità: si introduce un tetto del 20% complessivo di spot spalmabile per fasce orarie (daytime e prime time fino a mezzanotte).
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 7 Novembre 2018, 05:01
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