Piergiorgio Bruni
ROMA - Due lampi rossi nella notte di Singapore. Come due anni

Piergiorgio Bruni ROMA - Due lampi rossi nella notte di Singapore. Come due anni
Piergiorgio Bruni
ROMA - Due lampi rossi nella notte di Singapore. Come due anni fa in Ungheria, quando la Ferrari mise a segno la sua ultima doppietta iridata, è sempre Sebastian Vettel a portare il team di Maranello sul gradino più alto del podio. Dietro di lui, a una manciata di secondi, un generosissimo Charles Leclerc e, poi, Max Verstappen su Red Bull. E la Mercedes? Quarta e quinta col duo Hamilton-Bottas e appannata come quasi mai era capitato in questa stagione. La crescita esponenziale del Cavallino, al terzo successo consecutivo, aiutata (anche) da un efficacissimo nuovo pacchetto aerodinamico (con annesso implemento di potenza del motore) introdotto sul circuito di Marina Bay, non soltanto regala una vittoria su una pista ad alto carico ma apre gustosi scenari per il finale di stagione.
Per i titoli Mondiali la missione è ormai impossibile, tuttavia la strada che conduce ad altri successi di tappa(i 3 consecutivi sono arrivati 11 anni dopo l'ultima volta nel 2008) appare perlomeno in discesa. E da cogliere, senza alcun tipo di remora. Come ha saputo fare Vettel, alla 53esima affermazione in carriera, un anno dopo l'ultima gioia (Belgio 2018) e dopo una montagna di critiche recentemente piovute su di lui: «Sono sudato racconta a fine gara ma molto felice, specie dopo le scorse settimane. Devo fare grandi congratulazioni al team: oggi (ieri, ndr) penso che abbia vinto la squadra, è stata una bella doppietta. È stato piacevole avere il sostegno di tante persone: dei ragazzi che mi raccontavano di loro e di quando le cose non andavano al meglio. Tutto ciò, mi ha dato enorme forza». Palesemente amareggiato, invece, Leclerc. Partito dalla pole, ha dovuto ingoiare il boccone amaro del sorpasso da parte del compagno di squadra, durante il cambio gomme.
«È sempre difficile - spiega il monegasco - perdere il primato in questo modo, tuttavia sono comunque contento per la doppietta del team. Siamo arrivati qui con la speranza di salire sul podio e ci siamo riusciti». «Il futuro? Aspettiamo - aggiunge - però possiamo essere ottimisti: sia per il passo-gara, sia per come stanno andando le cose. La strategia dei pit-stop era stata fissata prima della gara: mi sono attenuto ai piani. Come sto? Deluso, ma reagirò con forza».
Tocca, infine, a Mattia Binotto gettare acqua sul fuoco.
«A volte - chiarisce il team principal ferrarista - ci sono delle condizioni in cui al muretto non si può avere una visione d'insieme completa. Credo, a parte tutto, sia stata una scelta giusta: in quel momento sapevamo che Verstappen era pronto a fermarsi e dovevamo proteggere la posizione di Vettel». «Sappiamo - conclude l'ingegnere - che non tutte le piste sono uguali, non si può vincere sempre. Ora pensiamo alla Russia (domenica, ndr) dove ci aspetta la pioggia».
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 23 Settembre 2019, 05:01
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