«Per sempre la Regina delle Rose»

Una vita e una moda nel segno delle rose. È la storia di Anna Molinari, fondatrice e proprietaria con il marito (Gianpaolo Tarabini, mancato nel 2006) dei marchi Blumarine e Blugirl, di cui è anima e direttore creativo. Lei è la regina delle rose, soprannome che le diede negli anni Ottanta Beppe Modenese, oggi presidente onorario di Camera Moda italiana. E da allora se lo tiene ben stretto. «Mi ha portato fortuna e fotografa in maniera perfetta la mia moda: armoniosa, romantica, sexy. E femminile».
Signora Molinari lei viene da una famiglia di imprenditori della moda.
«Sì la Molly di Carpi dei miei genitori, che produceva maglieria per grandi marchi italiani e esteri. Son cresciuta lì, respiravo moda. Da ragazzina andavo a fare i compiti in fabbrica e poi disegnavo gli abiti per le mie bambole. La mia università è stata la Molly, con ago e filo e bottoni, un amore che mia madre ha stimolato e mai ostaggiato. Non così mio padre».
Perché?
«La nostra azienda era in sordina creavamo per altri, non potevamo avere il nostro nome e io volevo qualcosa di mio. E così nel 1977 con Gianpaolo Tarabini, il mio futuro marito, allora fidanzato, un giorno a Forte dei Marmi guardando la spiaggia ci siamo detti: facciamo un'azienda nostra e chiamiamola Blumarine, un omaggio al blu e al mare, che tanto amavamo. Mio padre non ne voleva sapere, addirittura mi disse che non ce l'avrei mai fatta. Diciamo che ho creato Blumarine quasi come risarcimento nei confronti di mia mamma e degli insegnamenti che mi aveva dato».
Il debutto quando fu?
«All'allora Modit di Milano, nel 1980. Avevo un piccolo stand con la collezione delle rose e fui premiata come migliore creatrice di maglieria dell'anno. E lì Beppe Modenese, il grande patron della moda, mi battezzò regina delle rose. Quel soprannome da allora è mio e guai a chi me lo tocca. Mi ha aiutato moltissimo, ho cominciato a vendere e a essere apprezzata. Ho capito che funzionava quando un'estate io e mio marito a Porto Rotondo eravamo circondati da ragazze che indossavano la t-shirt con la scritta Blumarine in strass. Dissi a Gianpaolo allora siamo famosi? e lui rispose sorridendo direi proprio di sì!».
Chi furono i suoi maestri?
«Io ho avuto due grandi amici. Walter Albini e Franco Moschino. Walter mi insegnò i segreti dei tessuti e della confezione perché la mia famiglia era esperta di maglieria. Debuttai sfilando a Milano nello showroom di via Manzoni con una collezione ispirata a Venezia. Anche con Franco Moschino la collaborazione fu bella. Rimasi folgorata dalla sua ironia e dalla sua visionarietà: le borse con le carote o gli abiti da sera da indossare con le scarpe da tennis, un vero anticipatore. Con lui firmai la collezione autunno inverno 1985/86».
Blumarine ha avuto tutte le top: da Naomi Campbell a Claudia Schiffer. Come fu la stagione d'oro della moda?
«Meravigliosa. Tutte le top più desiderate al mondo sfilarono per noi. Tutte brave e vere professioniste».
Ci racconti qualche aneddoto.
«Carré Otis: ero folgorata dalla sua bellezza, la più bella di tutte. Eva Herzigova: brava, luminosa e tanto cara. Naomi Campbell: diva e volitiva. Monica Bellucci? Muoveva le folle... un giorno venne in azienda a Carpi e fummo presi d'assalto dai fan. Carla Bruni: deliziosa e gentile, appena arrivava si veniva inondati da mazzi di fiori dei suoi ammiratori».
Come vestono oggi le donne?
«Le ragazzine dai 12 ai 18 anni vestono male, troppo omologate. Jeans strappati, zainetti, t-shirt: sono capi che non stanno bene a tutte! Dopo i 18 anni le ragazze fanno pace con la moda, amano abiti più eleganti e romantici. La moda deve essere seduttiva senza essere mai volgare. La femminilità è armonia, così come lo è la moda. E mai come ora, quando nel mondo è tutto così difficile, rivendico la ricerca del bello nei colori, nei fiori, nell'armonia».
Lei guarda il lavoro dei suoi colleghi?
«Sempre, giro in tutte le strade della moda del mondo, entro in tutte le boutique da New York a Parigi per capire e confrontare».
Il suo stilista mito?
«Yves Saint Laurent. E Blumarine, che non passa mai di moda».
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 31 Maggio 2018, 05:01
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