Pensieri e parole

Con tutte le assurde storie di razzismo nel calcio, i cori insopportabili, le curve punite e vuote, i giocatori mortificati, l'assurdo odio social e i conseguenti Daspo, ci eravamo quasi disabituati. E forse anche per questo l'amore per Mihajlovic ci piace e ci rende entusiasti come mai. Quello dei tifosi del Bologna, quello della Lazio, quello di tutto il calcio italiano. Un amore vero, puro, che ha portato ieri gli sportivi delle due squadre (centinaia) in pellegrinaggio sul San Luca, a Bologna, che li ha uniti prima, durante e dopo la partita. E così ci siamo emozionati quando un boato ha accolto l'ingresso in campo di Sinisa al Dall'Ara, i suoi saluti composti sia ai tifosi rossoblu sia agli altrettanto amati tifosi biancocelesti, di quella squadra che porta nel cuore e che un giorno vorrebbe allenare. Il coraggio di Sinisa, la sua lotta senza quartiere a una malattia terribile, la leucemia, ci restituisce tutto il calcio che amiamo da sempre, ci regala quel senso di appartenenza al suo mondo che stava lentamente scomparendo. E in fondo il 2-2 è un segno del destino; per una volta doveva finire così. Come è un segno di pace e di passione quella maglietta che i tifosi della Lazio hanno donato a Miha e che aveva una scritta cucita sul retro: Se tira Sinisa, è gol. Bellissima e indimenticabile. Dai Miha, noi ti aspettiamo: segna questo gol e chiudi vincendo anche questa difficile partita.
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 7 Ottobre 2019, 05:01
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