PARCO DE FALCHI

PARCO DE FALCHI
Francesco Balzani
Erba alta, fontanelle rotte, materassi, spazzatura, pure qualche siringa e una scritta ormai sbiadita. Ovviamente nessun bambino. È quel che rimane del Parco Antonio De Falchi in via di Torre Spaccata. L'area verde (se così si può chiamare) dedicata al tifoso di Torre Maura ucciso a soli 19 anni nel 1989 fuori San Siro prima di Milan-Roma. La denuncia è arrivata ieri dal fratello di Antonio, Marco, che ha pubblicato sul suo profilo Facebook un video in cui vengono mostrate le condizioni di degrado del parco che in realtà non fu mai inaugurato ufficialmente dalla giunta Veltroni. Si notano un materasso con abiti e residui di scatolame, panchine rotte, erbaccia che ormai ricopre tutto.
Proseguendo nel vialetto del parco una rete di recinzione ne delimita il perimetro. Aperta e facilmente superabile dietro il parco si apre un campo incolto nel quale risulta ancor più evidente il degrado con abiti e calzature disseminate ovunque, resti di scatolame, un divano e diverse aree bruciate. «Hanno buttato giù anche la targa per mio fratello. È in totale stato di abbandono, il parco compare su Google Maps ma di fatto è come se non esistesse più. Non chiedo di togliere il nome ma che venga curato. Veltroni non l'ha mai inaugurato, evidentemente aveva altro da fare. E negli anni a seguire nessuno se ne è occupato», le parole di Marco che insieme a mamma Esperia ha vissuto la tragedia e la sentenza giudicata uno schifo e che portò alla condanna a 7 anni solo per uno dei 10 tifosi che quel giorno aggredì e picchiò selvaggiamente Antonio provocandogli un infarto.
Il video ha convinto alcuni tifosi romanisti a mettersi a disposizione spontaneamente per ripulire l'area verde, ma resta l'offesa alla memoria di un ragazzo che ancora oggi viene pianto dalla tifoseria giallorossa per il modo vigliacco in cui venne ucciso. La denuncia a pochi giorni dal 4 giugno (29° anniversario della sua morte) e da un torneo in sua memoria.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 30 Maggio 2018, 05:01
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