PA, più aiuti e ferie per le donne

Lorena Loiacono
La pubblica amministrazione è femmina. O, almeno, con il nuovo contratto lo è un po' di più. Arrivano infatti importanti novità legate al sostegno dei lavoratori in difficoltà con nuova attenzione alle necessità delle dipendenti donne: dalle ferie solidali al welfare per i figli, dai congedi per chi diventa genitore e per le vittime di violenza alla maggiore attenzione per le terapie salvavita. La firma del contratto, giunta dopo 8 anni dall'ultimo contratto scaduto, ha portato un aumento sia nello stipendio, con gli 85 euro lordi medi mensili e l'una tantum con gli arretrati per 5,6 miliardi di euro, sia nelle tutele delle lavoratrici donne che rappresentano il 54% della categoria. L'intesa prevede infatti un aumento sullo stipendio base, che per il 2018 scatterà da marzo, per 250.000 ministeriali, dipendenti delle agenzie fiscali e di altri enti come Inps e Inail. Il via libera dal Consiglio dei ministri è arrivato venerdì scorso e mostra il cambiamento della società negli ultimi 10 anni dando più attenzione sia alla parte femminile sia ai cambiamenti sociali e ai problemi di salute.
L'orario diventa flessibile, in entrata e in uscita, in caso di particolari situazioni personali, sociali o familiari o con necessità legate alla frequenza scolastica dei figli fino alle elementari. Arrivano inoltre le ferie solidali: gli straordinari infatti potranno essere retribuiti non in soldi ma in giornate di ferie qualora il dipendente ne avesse bisogno per motivi personali e famigliari, comprese le cure per figli malati. E possono anche essere messi da parte e poi donati ad un collega che ne ha più bisogno.
Per le famiglie è previsto inoltre sia il sostegno al reddito sia i benefici come le borse di studio anche per studiare all'estero. Per le donne vittime di violenza è prevista la possibilità dell'astensione dal lavoro per un massimo di 90 giorni e la retribuzione è uguale a quella della maternità. Inoltre potranno usufruire di 18 ore di permessi retribuiti per motivi personali o familiari e dei giorni di riposo per il matrimonio anche i precari con contratto a tempo determinato da almeno 6 anni.
I riposi valgono anche per le unioni civili. È stato inserito inoltre un ampliamento delle tutele per chi è sottoposto a terapie salvavita e, inevitabilmente, ne subisce le conseguenze negli aspetti lavorativi.
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Gennaio 2018, 05:01
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