Omicidio stradale, no al ritiro della patente

Mario Fabbroni
Ok alle pene più severe previste dal reato di omicidio stradale, ma niente più revoca automatica della patente salvo i casi in cui il conducente killer non sia ubriaco o drogato. La Corte Costituzionale si è infatti espressa sulla legge 41 del 2016, cambiandola in alcuni aspetti. Il tutto proprio mentre la Polstrada rilancia l'allarme per l'uso del cellulare alla guida e chiede il ritiro della patente già alla prima violazione del divieto. In troppi alla guida col cellulare o altri dispositivi, ormai la causa principale degli incidenti. E la Polizia stradale chiede il ritiro della patente già alla prima violazione del divieto.
Supera dunque il vaglio di costituzionalità la legge 41 che ha introdotto il reato di omicidio stradale e quello di lesioni personali stradali gravi o gravissime, inasprendo le sanzioni. La Corte ha però dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'automatica revoca della patente di guida in tutti i casi di condanna per omicidio e lesioni stradali. Sta al giudice valutare, caso per caso, se applicare, in alternativa alla revoca, la meno grave sanzione della sospensione della patente. E nuove norme si preparano ad essere inserite nel Codice stradale. Ieri la commissione Trasporti ha ascoltato Santo Puccia, primo dirigente della Polizia stradale, che ha ricordato come la principale causa degli incidenti stradali «è la distrazione e l'uso improprio di smartphone e altri dispositivi».
mario.fabbroni@leggo.it
riproduzione riservata ®

Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Febbraio 2019, 05:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA