Omicidio Cerciello, svolta al processo L'audio di un carabiniere: «Non dire nulla»

Mario Landi
Udienza ad alta tensione ieri nell'aula Occorsio del tribunale di Roma dove si celebra il processo in Corte d'Assise per l'omicidio di Mario Cerciello Rega, il vicebrigadiere dei carabinieri ucciso a Roma nel quartiere Prati nella notte tra il 25 e il 26 luglio dello scorso anno. Per quell'omicidio sono alla sbarra due giovani turisti americani, Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjort.
Una svolta viene dall'audio fatto ascoltare in aula: «Andrea di questa cosa dell'ordine di servizio non ne parlare con nessuno, Ottaviani (capo della stazione dei carabinieri di Piazza Farnese all'epoca dei fatti ndr) già sa tutto, vieni da me e lo compiliamo». È quanto dice il maresciallo Gaetano Armao, il 28 luglio scorso in un messaggio inviato ad Andrea Varriale, prima che il collega di pattuglia di Mario Cerciello Rega venisse chiamato dai superiori a raccontare sui fatti del 26 luglio. Armao è il superiore di Varriale. «Bisogna sistemare la questione dell'ordine di servizio - dice ancora Armao - è vuoto, lo devi compilare almeno con l'intervento» facendo riferimento all'identificazione di Sergio Brugiatelli, il presunto mediatore dei pusher di Trastevere. Insomma i lati oscuri della vicenda che il processo dovrà chiarire sono ancora molti.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Luglio 2020, 05:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA