Ok dell'Ema ai 42 giorni tra le dosi Pfizer Figliuolo: «Da lunedì vaccino ai 40enni»

Domenico Zurlo
La seconda dose del vaccino Pfizer potrà essere inoculata senza problemi anche 42 giorni dopo la prima. Si può dunque accelerare con le somministrazioni delle prime dosi, anche per i più giovani: il commissario Figliuolo, in una lettera alle Regioni, ha chiesto di aprire già da lunedì 17 le prenotazioni per gli over 40, i nati fino al 1981, per una sterzata decisa verso l'immunizzazione di massa alle porte dell'estate.
La conferma sui 42 giorni è arrivata ieri dall'Ema, tramite il responsabile vaccini Marco Cavaleri: «Nei test clinici» la seconda dose «era prevista fino a 42 giorni. Queste informazioni sono nel bugiardino - ha detto Cavaleri - Quindi non è una deviazione rispetto alla raccomandazione». La specifica dell'Ema è arrivata dopo che la stessa Pfizer aveva chiesto di attenersi alle indicazioni sui 21 giorni, per poi fare marcia indietro.
Buone notizie arrivano poi dalle modalità di conservazione del vaccino Comirnaty, che potrebbe essere tenuto in frigo a 2-8 gradi fino a un mese dopo essere stato «scongelato», ha spiegato il direttore medico Valentina Marino. Inoltre ritardare la seconda dose, almeno per gli under 65, secondo uno studio Usa pubblicato sul British Medical Journal può ridurre i decessi fino al 20%.
Intanto nel Lazio lo slittamento da 21 a 35 giorni ha fatto nascere un caso: un gruppo di cittadini ha fatto ricorso al Tar contro il rinvio, chiedendo la sospensiva del provvedimento sostenendo che «il consenso informato è vincolante» e che l'indicazione di «Aifa e Ema è di fare il richiamo dopo tre settimane». «I cittadini non sono cavie da laboratorio», ha detto Francesco Iacovone, del Cobas nazionale.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 13 Maggio 2021, 05:01
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