Oggi in aula i quattro pusher-killer La Procura ha chiesto l'ergastolo

Emilio Orlando
Ergastolo con isolamento diurno di un anno. L'accusa è quella di aver drogato, violentato a turno anche da morta e ucciso Desirée Mariottini, la sedicenne di Cisterna di Latina del quartiere San Valentino. Ad aggravare ulteriormente la posizione dei quattro imputati anche il fatto di non aver chiamato i soccorsi per non venire scoperti. In attesa della sentenza la panchina di piazza Re di Roma, da dove la ragazza partì alla volta di San Lorenzo, è stata ricoperta di fiori.
Oggi, nell'aula bunker del penitenziario di Rebibbia, il giudice Paola Roja, emetterà in verdetto per Yusif Salia, ghanese di 34 anni, Mamadou Gara, 29enne senegalese del suo connazionale quarantacinquenne Brian Minteh e per Chima Alinno, 48enne della Nigeria. Tutti e quattro erano presenti nella baracca di via dei Lucani, dove il 18 ottobre del 2018 Desirée venne trovata cadavere. I presunti carnefici, tutti accusati di omicidio volontario, violenza sessuale di gruppo e spaccio che, oggi siederanno alla sbarra, gestivano lo spaccio di eroina dentro lo stabile della morte frequentato giornalmente di centinaia di tossicodipendenti, tra cui molte donne che in cambio di una dose di droga offrivano anche il loro corpo ai pusher.
Una ricostruzione da brividi quella raccontata in aula dai magistrati Maria Monteleone e Stefano Pizza, da dove è emerso che la ragazzina prima di essere stuprata a turno dai quattro imputati era stata stordita con un mix di droga, psicofarmaci e metadone.
Gli agenti della squadra mobile, del commissariato San Lorenzo e della polizia scientifica raccolsero indizi inconfutabili, divenuti prove in tribunale, nei confronti dei presunti responsabili come tracce di Dna di alcuni di loro repertato sugli indumenti intimi della Mariottini, su un flacone di metadone e su una pipetta utilizzata dalla ragazzina per fumare il crack. Inoltre una frase pronunciata dagli indagati ed annotata dagli investigatori li inchioderebbe ulteriormente: «Meglio morta lei che noi in galera». La sentenza è attesa nel primo pomeriggio al termine della camera di consiglio.
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Marzo 2021, 05:01
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