Non è stata Mafia Capitale, l'editoriale del direttore: "Cosa Vostra"

Non è stata Mafia Capitale, l'editoriale del direttore: "Cosa Vostra"

di Davide Desario
Non fu Mafia Capitale. Lo ha detto la sentenza della Corte di Cassazione sul processo al Mondo di mezzo. Un'inchiesta scattata il 2 dicembre del 2014 e che fece tremare anche il Colosseo. E in questi cinque anni ha coinvolto e stravolto profondamente la Capitale tutta, anche quella lontana dal malaffare.
Il ras delle cooperative Buzzi, l'ex terrorista nero Massimo Carminati e i loro sodali si sono resi responsabili di reati gravissimi che hanno avvelenato la res-pubblica romana: hanno gestito appalti, manovrato assegnazioni, corrotto e rubato. Ma fin da subito si era capito che non c'era metodo mafioso: non avevano il controllo capillare del territorio tipico di Cosa Nostra, non hanno ucciso per ottenere l'assoggettamento degli interlocutori o la loro omertà come fanno i clan più spietati. Buzzi e Carminati ottenevano quel che volevano offrendo denaro a grigi funzionari pubblici, posti di lavoro o favori a politici di bassa lega. E per questo vengono condannati. Tutto questo, come ha ribadito la Cassazione, non può dirsi mafia. Gli imputati, sottoposti a regimi carcerari e pene speciali, saranno probabilmente risarciti dallo Stato. Ma chi risarcirà Roma e i romani onesti per un'immagine devastante che ha fatto il giro del mondo?
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Ottobre 2019, 10:44
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