Morto Piero Terracina: il cordoglio di Mattarella, Raggi, Meloni e Rutelli

Mario Fabbroni
Era uno dei più lucidi ed instancabili testimoni della Shoah. «Una storia che non deve ripetersi mai più», diceva. Piero Terracina, uno degli ultimi sopravvissuti ad Auschwitz, è morto a 91 anni nella Capitale. Una scomparsa che addolora, per prima, la senatrice Liliana Segre, ex deportata sotto scorta che in questi mesi è stata bersaglio di feroci attacchi antisemiti, soprattutto sui social: «Ci legava una fratellanza silenziosa - dice - , tra noi non servivano parole. E ora Piero che non c'è più mi sento ancora più sola».
L'ebreo romano «baluardo della memoria», così come lo definisce la comunità ebraica di Roma commentando la sua scomparsa, aveva solo 15 anni quando fu deportato ad Auschwitz. Faceva parte del Blocco 29, dove venivano stipati i minorenni. Ha raccontato a studenti e giovani le atrocità dei nazisti, rimaste sulla pelle come quel numero A5506 sull'avambraccio destro. «Io credo che il futuro appartiene ai giovani ed è importante che i giovani sappiano - spiegava Terracina -. Non parlo solo a nome di noi ebrei, io parlo a nome di tutte le minoranze che sono a rischio».
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha definito «testimone instancabile della memoria della Shoah». Il premier, Giuseppe Conte, citando Primo Levi che ammoniva di non togliere il segnalibro della memoria dalla pagina dell'Olocausto, ha parlato di «un patrimonio che ora tocca a noi alimentare». «La sua scomparsa non scalfirà la memoria: racconteremo ai nostri figli e alle generazioni che verranno la sua storia, affinché gli orrori del passato non tornino mai più», scrive su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. «Giustizia, non vendetta sono le parole di Piero Terracina che valgono e varranno sempre», ha scritto in un tweet Francesco Rutelli. «Roma si stringe ai suoi familiari e conferma l'impegno di trasmettere ai giovani la memoria dell'orrore nazifascista. Non dimenticheremo mai», è il messaggio della sindaca Virginia Raggi. «Sei stato il primo combattente per i nostri valori democratici, contro i nuovi fascisti e i negazionisti», ha commentato Tobia Zevi, fondatore e presidente dell'Associazione di cultura ebraica Hans Jonas.
riproduzione riservata ®

Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Dicembre 2019, 05:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA