Michela Poi
«Ma chi sei, Fantozzi?». A chi non è mai capitato

Michela Poi «Ma chi sei, Fantozzi?». A chi non è mai capitato
Michela Poi
«Ma chi sei, Fantozzi?». A chi non è mai capitato di rivolgersi così a un amico per sottolinearne scherzosamente la sfiga? La saga del dipendente più sfortunato di sempre è famosa in tutto il mondo, le sue frasi sono entrate nel vocabolario comune. La creatura letteraria e cinematografica di Paolo Villaggio ha unito generazioni di cinefili. Ma siete proprio sicuri di conoscere tutto su di lui? Intanto, Fantozzi è esistito davvero. Villaggio prese ispirazione da un suo collega con il quale lavorava alla Cosider di Genova. Uno che - tra una sfiga e l'altra - viveva giornalmente la macchina infernale della megaditta. La prima volta che il personaggio comparve in tv fu nella trasmissione Quelli della domenica, nel 1968. Villaggio ne parlava in terza persona e non avrebbe mai voluto interpretarlo. Propose infatti il ruolo a Renato Pozzetto e poi a Ugo Tognazzi, ma entrambi rifiutarono. Così fu costretto a vestirne i panni. Il primo film della saga uscì nel 1975, l'ultimo nel 1999, per un totale di dieci pellicole. Altra chicca: il basco del ragionier Fantozzi non è indossato a caso. Ha un significato particolare che varia a seconda del suo stato d'animo. Piatto sulla testa? Umore nero. Cadente da un lato? Umore alle stelle.

Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Settembre 2019, 05:01
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