Michela Poi
«Campidoglio plastic free». L'annuncio fatto a luglio dalla

Michela Poi
«Campidoglio plastic free». L'annuncio fatto a luglio dalla Raggi non è quello che accade realmente. Posate, piatti, bottigliette, contenitori monouso la fanno da padrone nella buvette di Palazzo Senatorio. A distanza di sette mesi dall'approvazione della proposta pentastellata, tutto è come - o meglio - peggio di prima. «Eliminare l'uso della plastica da ogni sede, ufficio ed esercizio pubblico di Roma Capitale entro 60 giorni». Questa la promessa fatta dalla sindaca Virginia Raggi mesi fa, di fatto mai mantenuta.
E mentre le macchinette mangiaplastica in metropolitana rischiano di diventare una catastrofe - tra code chilometriche, contenitori strabordanti e mal funzionamenti vari - nel posto più istituzionale di Roma si continua a non dare il buon esempio. Consiglieri e dipendenti pranzano all'insegna del plastic sì. Poi, una volta terminato il pasto, buttano tutto alla rinfusa nei raccoglitori. Dov'è finito l'obiettivo plastic free? E i prodotti biodegradabili o riutilizzabili di cui si era tanto parlato? E gli erogatori di acqua microfiltrata? Nulla di nulla.
Intanto, però, si pensa a eliminare la plastica dalle scuole «per diffondere comportamenti eco-sostenibili tra i più giovani». La delibera, votata giovedì scorso in Assemblea Capitolina, prevede l'eliminazione dalle mense scolastiche di bottiglie, posate, stoviglie, bicchieri e cannucce di plastica per sensibilizzare bambini e cittadini sull'importanza di ridurre l'utilizzo degli imballaggi in plastica. Bambini e cittadini sì, istituzioni no. Ma il Campidoglio promette la svolta: «Una volta ultimate le scorte di plastica anche nella buvette arriveranno i contenitori biodegradabili. Nel giro di pochi giorni tutto sarà all'insegna del plastic free». Leggo monitorerà la situazione.
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Settembre 2019, 05:01
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