Michela Greco
ROMA - «Basta con l'idea che le donne devono farsi la guerra

Michela Greco
ROMA - «Basta con l'idea che le donne devono farsi la guerra tra loro, se sono unite sono più forti». Lo esclama Margherita Buy nel presentare 7 donne e un mistero, basato sul francese 8 femmes di François Ozon (a sua volta ispirato alla pièce teatrale di Robert Thomas), ma ancor più basato sulla complicità tra le protagoniste. Nel film diretto da Alessandro Genovesi, che sarà al cinema dal 25, ci sono, appunto, Margherita Buy (nel ruolo che fu di Catherine Deneuve), con Benedetta Porcaroli e Diana Del Bufalo (le sue due figlie), Ornella Vanoni (la mamma beona), Sabrina Impacciatore (la sorella zitella), Luisa Ranieri (la cameriera napoletana Maria) e Micaela Ramazzotti (la donna misteriosa e seducente). Di uomini nemmeno l'ombra, fatta eccezione per il morto, che non si vede mai, e per un cameo iniziale del regista, che ha portato la commedia dentro questo giallo trasferendone l'ambientazione dagli anni 50 ai 30 ed eliminando il lato musical del progetto francese.
«Abbiamo voluto fare un film di Natale divertente per donne e uomini che vengono da un periodo pesante», spiega Lisa Nur Sultan (Sulla mia pelle), autrice della sceneggiatura col regista. «È una versione più agile e meno cupa del film di Ozon. Questa si basa anche molto sull'amicizia tra le attrici». Una sintonia palpabile, dentro e fuori lo schermo. «Per me è stata un'esperienza surreale - scherza Buy io sono una che si fa sempre i cavoli suoi, ma questo lavoro condiviso mi ha fatto bene, è stata anche un'occasione per osservare il lavoro delle mie colleghe». Isolate in una villa e alle prese col mistero della morte del patriarca, queste sette donne svelano progressivamente segreti e altarini. «Ovvero ciò che sta in tutte le famiglie, ma non si dice. Ma qui non ci sono sentimenti di vendetta, anzi alla fine si abbraccia l'altro, lo si include», suggerisce Ranieri. Mentre Impacciatore sottolinea molto il carattere femminista del film: «Ho passato un lungo periodo a Los Angeles e ho constatato che il MeToo ha cambiato le cose in modo sostanziale, addirittura ruoli nati per gli uomini vengono trasformati in ruoli femminili. Credo che questo sia il primo film dopo il MeToo che celebra il femminile in 7 forme diverse». Anche se, in fin dei conti, 7 donne e un mistero somiglia più a un godibile esercizio di stile valorizzato da un uso attento dei colori, del trucco, del parrucco e delle scenografie che non a un gesto politico.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Dicembre 2021, 05:01
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