Michela Greco
Il contesto è una cittadina balneare d'inverno (Forte dei

Michela Greco Il contesto è una cittadina balneare d'inverno (Forte dei
Michela Greco
Il contesto è una cittadina balneare d'inverno (Forte dei Marmi), tutta ville lussuose e telecamere di sorveglianza. I personaggi sono Roberto, tecnico degli impianti di sicurezza (Marco D'Amore) che vigila sui clienti più facoltosi, sua moglie Claudia (Maya Sansa), candidata sindaco per la destra, la loro figlia adolescente e molto arrabbiata (Ludovica Martino), un ricco imprenditore (Fabrizio Bentivoglio), una ragazza fragile (Beatrice Grannò) e suo padre alcolizzato (Tommaso Ragno). È il thriller Security, diretto da Peter Chelsom, su Sky Cinema e Now da lunedì scorso.
Arrivata a circa 40 film in 20 anni di carriera, Maya Sansa qui indossa compostezza e rispettabilità per nascondere l'angoscia che la travolge. Predica contro gli indesiderabili e gli invasori mentre promette un paese più sicuro.
Si è ispirata a qualcuno per la sua donna politica di destra?
«I riferimenti ci sono, ma vaghi. Direi che si tratta piuttosto di un cocktail tra varie persone che ho visto sul web. Non mi interessava ritrarre una persona in particolare, soprattutto se conosciuta, perché il mio personaggio agisce in una dimensione più piccola».
Claudia sembra lontanissima da Maya.
«Amo le donne con zone d'ombra importanti. Lei è diametralmente opposta a me dal punto di vista filosofico e politico: ho poche paure nei confronti dell'altro, sono cresciuta in un contesto in cui si coltivavano l' apertura e la curiosità».
È anche una mamma spaventata, in questo l'ha sentita vicina?
«Tutte noi madri abbiamo un istinto che ci porta verso l'iperprotettività, ma il lavoro del genitore invece è proprio quello di lasciare liberi i figli, capire chi sono, ascoltarli, accompagnarli e censurarsi nel momento in cui la protettività diventa una forma di controllo».
Il film si intitola Security, per lei cos'è la sicurezza?
«Nel film è intesa come l'alzare i muri, per me è l'opposto: sono gli affetti, la possibilità di conoscere e rispettare l'altro, l'incontro».
Le viene mai voglia di tornare definitivamente in Italia?
«Ci penso ogni tanto, ma sto bene in questi due mondi, faccio spesso su e giù, viaggio molto. A volte mi viene una grande nostalgia, ma so che accade perché idealizzo l'Italia da lontano».
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L'intervista integrale su Leggo.it

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Giugno 2021, 05:01
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