Michela Greco
«Era il marzo 2020 e ci siamo detti: buttiamo il cuore oltre

Michela Greco «Era il marzo 2020 e ci siamo detti: buttiamo il cuore oltre
Michela Greco
«Era il marzo 2020 e ci siamo detti: buttiamo il cuore oltre l'ostacolo. Questo film è stato un atto vitalistico di chi non poteva stare senza far niente e voleva fare qualcosa col suo mestiere». Il mestiere del cinema, che Daniele Vicari regista di Diaz e Sole cuore amore - ha sperimentato anche in pieno (primo) lockdown, trasformando una costrizione in un'opportunità e girando da remoto Il giorno e la notte (su RaiPlay da giovedì), mentre tutto era bloccato e non si poteva uscire di casa.
Con lo spunto narrativo di una minaccia terroristica improvvisa che costringeva tutti alla reclusione temporanea, il regista ha raccontato amori e drammi, tenerezze e momenti della verità di quattro coppie (più un singolo).
E gli attori Vinicio Marchioni, Milena Mancini, Francesco Acquaroli, Barbara Esposito, Dario Aita, Elena Gigliotti, Giordano De Plano, Matteo Martari e Isabella Ragonese hanno espanso il loro mestiere mettendosi in gioco anche come costumisti, scenografi e direttori della fotografia, seguendo le indicazioni fornite per via telematica dal regista e dai responsabili dei vari reparti. «Ognuno di loro ha precisato il regista a sua volta chiuso in casa per la pandemia, ha svolto tutti i ruoli che normalmente svolge una troupe di dieci persone. Un giorno ha bussato alle loro porte una persona bardata come un astronauta che portava i materiali necessari per girare, tra cui uno smartphone con un'app che lo trasformava in macchina da presa, e si sono messi in gioco». Il risultato è una sperimentazione sul linguaggio e un film che non parla di Covid, ma di umanità, amore, passioni e resistenza, tutto ciò di cui il cinema dovrebbe parlare sempre, sottolinea Marchioni, che nella finzione si chiama Marco e si ritrova intrappolato nel suo laboratorio artigianale insieme a Marcella, che nella realtà è sua moglie Milena Mancini, ma nel racconto è la moglie del suo migliore amico.
«È stato un viaggio incredibile racconta l'attore Non c'è niente di più pornografico per un attore che farsi vedere coi suoi vestiti, in una dimensione davvero intima e privata, e con un grado di condivisione maggiore di quello che si vive in ogni set: eravamo sempre collegati con venti persone che ci vedevano e ascoltavano». «Io stavo vivendo il lockdown da solo in casa aggiunge De Plano e quando sentivo che Daniele diceva azione' non mi sentivo più dentro una pandemia, ma dentro un set. Sono stati cinque giorni magici».
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Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Giugno 2021, 05:01
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