Michela Greco
Come fa l'amore a trasformarsi in conflitto? Lo racconta Chiamami

Michela Greco Come fa l'amore a trasformarsi in conflitto? Lo racconta Chiamami
Michela Greco
Come fa l'amore a trasformarsi in conflitto? Lo racconta Chiamami ancora amore, serie tv diretta da Gianluca Maria Tavarelli in tre serate su Rai 1 dal 3 maggio (i primi due episodi sono in anteprima su RaiPlay da oggi), dove lo sguardo sulla distruzione del matrimonio di Anna (Greta Scarano) ed Enrico (Simone Liberati) mette in campo anche temi delicati come l'aborto e la maternità sofferta, affrontando la complessità senza sconti. Simone Liberati, in queste settimane impegnato sul set della serie A casa tutti bene di Gabriele Muccino, dà al suo Enrico la verità palpitante di un uomo confuso e arrabbiato alle prese con lo sgretolarsi della famiglia: «Ho amato la pasta di questo personaggio coinvolto in modo così forte in un'esperienza in cui bisogna rendere conto all'altro di errori commessi e torti ricevuti».
Come si è avvicinato a lui, che da compagno innamorato diventa nemico della moglie?
«La lettura della sceneggiatura è stata un approccio folgorante alla storia, ne sono stato travolto come da un romanzo, mi interrogava, mi metteva in discussione. Pur non avendo quell'esperienza diretta, riconoscevo certe dinamiche familiari. Provare le scene con Gianluca è stato molto intenso ed è stata geniale l'intuizione di scegliere Greta Scarano: è giustissima per il personaggio. Siamo stati sempre in sintonia sul come dare vita alle storie delicate e profonde di queste persone».
C'è qualcosa di questa storia che le è rimasto dentro?
«Mi hanno fatto male le ripercussioni del tempo sulla vita di Anna ed Enrico. Mi ha fatto male pensarli così spensierati all'inizio e poi vedere la loro guerra, la loro capacità di umiliarsi. Mi fa male la consapevolezza che tutto ciò sia inevitabile, che faccia parte dell'esperienza dell'amore. Ho sperato di non fare mai come Enrico».
È ancora in tempo...
«Da quando avevo sei anni penso non farò mai quello che ho visto fare a certi adulti, non farei mai le cose che ho sempre detestato ma probabilmente, senza accorgermene, sono caduto e cadrò anch'io nel trappolone. La verità è che la vita degli adulti è difficile».
Ha ancora il sogno della regia?
«Lo avevo da bambino, poi ho capito che volevo semplicemente raccontare storie. Ho avuto la possibilità di farlo da attore e l'ambizione della regia, per ora, è sospesa, ma mi piacerebbe scrivere storie per il cinema».
Per il prossimo futuro che progetti ci sono?
«Sono malato di scaramanzia, quindi non solo preferisco non dirli, ma addirittura non pensarli».
L'intervista integrale su Leggo.it

Ultimo aggiornamento: Lunedì 26 Aprile 2021, 05:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA