MAY DIRE BREXIT

Stop forzato ai Boeing 737 Max. L'Unione Europea, a partire dalle 19 di ieri, ha infatti imposto che i 737 Max 8 e Max 9 rimangano negli hangar. Almeno finché non saranno chiariti i motivi che hanno causato la morte dei 157 passeggeri del volo ET302, che si è schiantato al suolo domenica mattina. La decisione di Bruxelles segue quelle già prese da Regno Unito, Francia, Germania e Italia.
Parcheggio coatto quindi per i Boeing 737 Max, dopo i due incidenti che hanno coinvolto quegli stessi aeroplani. Il tutto nonostante la Boeing abbia ribadito la propria «piena fiducia» nei suoi jet e nei sistemi di bordo. Eppure, al contempo, l'azienda americana ha annunciato un nuovo aggiornamento del software di bordo per tutti i 737 Max 8: l'upgrade dei sistemi di bordo viene sviluppato dall'azienda insieme alla Federal Aviation Administration (FAA).
In tutto il mondo sono sempre di più le nazioni che hanno ordinato lo stop ai voli per questa tipologia di jet, presenti nelle flotta delle loro compagnie: solo ieri hanno optato per questa soluzione Malaysia, Irlanda, Singapore, Australia, la compagnia sudcoreana Eastar Jet, Aerolinas Argentinas, e la brasiliana Gol. In Italia lo stop forzato ai 737 Max 8 riguarda solamente Air Italy, che ha già garantito che manterrà a terra i tre Boeing di quel tipo presenti nella sua flotta. A queste si aggiunge anche la Lion Air, la compagnia aerea indonesiana che ad ottobre aveva visto schiantarsi il primo Boeing 737 Max 8: anche in quella occasione, come avvenuto per il volo Ethiopian Airlines, l'incidente avvenne pochi minuti dopo il decollo.
(L. Cal.)

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Marzo 2019, 05:01
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