Mario Landi
«Hai presente Gomorra? Le scene di Gomorra? È stato uguale

Mario Landi
«Hai presente Gomorra? Le scene di Gomorra? È stato uguale e io ci sguazzo in queste cose. Tu devi vedere gli schiaffoni che gli ha dato!». Così una delle intercettazioni finite agli atti dell'ordinanza che - a Piacenza - ha portato all'arresto di sei carabinieri e al sequestro di un'intera stazione dell'Arma.
Scrive il gip di Piacenza, Luca Milani, nelle 326 pagine dell'ordinanza di custodia cautelare: «Le indagini hanno rivelato fin dall'inizio uno scenario estremamente preoccupante: non è stato semplice rendersi conto, settimana dopo settimana, che dietro i volti sempre cordiali e sorridenti di presunti servitori dello Stato, incrociati più volte nei corridoi e nelle aule del Tribunale di Piacenza mentre svolgevano attività istituzionali, potessero celarsi gli autori di reati gravissimi».
La lista dei capi di imputazione, a vario titolo, è lunga e pesante: traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione, estorsione, arresto illegale, tortura, lesioni personali, sequestro di persona, peculato, abuso d'ufficio e falsità ideologica. «Reati da criminali, i carabinieri coinvolti hano disonorato la Divisa - dicono dalla Procura -. Ma l'Arma sana c'è, nelle perquisizioni della caserma c'erano anche altri carabinieri». Sembravano pagine da romanzo noir, scrive ancora il gip: «Tutto vero, invece, e reso ancor più palpabile e concreto grazie all'impiego di uno strumento investigativo inedito e potentissimo come il captatore informatico».
Uno dei carabinieri arrestati, in una conversazione captata in auto, ha parlato del concetto di piramide, utilizzata per i loro affari: «In poche parole abbiamo fatto una piramide: sopra ci stiamo io, tu e lui... ok? Noi non ci possono... noi siamo irraggiungibili». «Tutti gli illeciti più gravi - ha sottolineato il capo della Procura piacentina, Grazia Pradella - sono stati commessi in piena epoca Covid e del lockdown, con disprezzo delle più elementari regole di cautela imposte dai decreti. Mentre la città di Piacenza contava i tanti morti del coronavirus, questi carabinieri approvvigionavano di droga gli spacciatori rimasti senza stupefacenti a causa delle norme anti-Covid». Pochi giorni dopo l'istituzione del lockdown, infatti; dalla stazione di Piacenza venivano rilasciati anche dei lasciapassare timbrati per favorire gli spostamenti dei vari corrieri, fornitori e galoppini. Intanto il Comando generale dell'Arma ha deciso di inviare due stazioni mobili e 8 carabinieri dopo il sequestro della Stazione di Piacenza Levante.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Luglio 2020, 05:01
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