Mario Fabbroni
Un fiume in piena. Più di 5 milioni di firme (erano 5.030.000

Mario Fabbroni Un fiume in piena. Più di 5 milioni di firme (erano 5.030.000
Mario Fabbroni
Un fiume in piena. Più di 5 milioni di firme (erano 5.030.000 alle ore 16 di ieri) apposte sulla petizione online al Parlamento britannico affinché revochi l'articolo 50, che sancisce il divorzio dall'Ue, rischiano di essere determinanti nel destino della Brexit e soprattutto della premier Theresa May. Secondo le regole del sito, una petizione che supera le 100.000 firme obbliga il Parlamento a considerare di discutere il tema della richiesta.
Non a caso i bookmaker sono scatenati dopo le voci di un complotto (o quantomeno di pressioni) da parte dei conservatori britannici per sostituire la premier a Downing Street: per gli scommettitori, i favoriti all'eventuale successione risultano i ministri Michael Gove e David Lidington. In particolare Gove, ministro dell'Ambiente, sembra meglio piazzato nelle preferenze della gran parte degli allibratori, seguito a ruota da Lidington (vice di fatto della May). Intanto Theresa May ha convocato una riunione di crisi nella residenza in campagna del primo ministro (Chequers), all'indomani della mega manifestazione anti-Brexit che ha portato oltre un milione di inglesi in piazza a Londra e mentre circolano voci di crescenti pressioni per invitarla alle dimissioni. Il Sunday Times ha infatti riferito di un possibile golpe nel governo, con un numero crescente di esponenti politici che vorrebbero almeno una data per dar vita alla svolta pro Unione europea.
In un'intervista a Sky News, il ministro delle Finanze Philip Hammond ha affermato: «Realisticamente potremmo non essere in grado di trovare una maggioranza per l'accordo sulla Brexit del primo ministro». Aggiungendo che una no-deal Brexit, ossia un'uscita dall'Ue in assenza di un'intesa con i 27 Paesi dell'Unione, sarebbe «un esito catastroficamente negativo». Ma Hammond ha anche aggiunto che «non si tratta di cambiare il primo ministro. Si tratta del futuro del nostro Paese».
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Marzo 2019, 05:01
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