Mario Fabbroni
Un colpo di scena che potrebbe avere serie conseguenze sull'alleanza

Mario Fabbroni
Un colpo di scena che potrebbe avere serie conseguenze sull'alleanza giallorossa e sul governo. Per la prima volta nella storia del Movimento 5Stelle la base degli attivisti ha sconfessato una decisione dei vertici. La piattaforma Rousseau infatti ha bocciato la proposta di Luigi Di Maio di prendersi una «pausa elettorale» in vista delle elezioni regionali del 26 gennaio in Emilia-Romagna e Calabria.
Altro che sparizione delle liste, gli attivisti vogliono esserci e vogliono contarsi. Perché M5s deve andare da solo. «I militanti 5Stelle hanno sfiduciato Di Maio e Grillo, e con loro il governo contro natura col PD. Le porte della Lega sono aperte a chi vuole davvero il cambiamento», ha commentato immediatamente Matteo Salvini. «Gli iscritti - ha detto invece Di Maio - ci hanno dato un mandato chiaro e fortissimo: dobbiamo partecipare alle elezioni regionali con tutte le nostre forze ed è quello che faremo. Ora c'è una cosa sola da fare: mettersi a pancia a terra e dare il massimo per queste due regioni». Ma per Di Maio è una sconfitta pesante, e lo è anche nelle proporzioni, circa il 70% dei votanti ha bocciato l'idea della «pausa elettorale» e il risultato non potrà non pesare negli equilibri interni dopo la fronda che ha visto schierati pure gli ex ministri Danilo Toninelli e Barbara Lezzi.
Sia in Emilia-Romagna (dove si ripartirà dai consiglieri uscenti) che alla Regione Calabria (dove il nome più accreditato è quello del docente Francesco Aiello) ora bisogna rapidamente trovare persone disponibili a mettere la faccia in una campagna elettorale dove, specie dopo la batosta in Umbria, il risultato non sarà un successo.
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Novembre 2019, 05:01
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