Mario Fabbroni
Stop alla busta paga in contanti. Almeno per chi ha uno stipendio,

Mario Fabbroni
Stop alla busta paga in contanti. Almeno per chi ha uno stipendio, dal primo luglio cambiano infatti le regole. I datori di lavoro sono obbligati alla tracciabilità dei pagamenti nei confronti dei dipendenti e dei collaboratori, in base a quanto disposto dall'ultima legge di bilancio. Obbligo che tuttavia non include i rapporti di lavoro con la Pubblica Amministrazione, i lavoratori domestici (come colf, baby sitter, badanti) e i compensi per gli stage.
Come ha spiegato la promotrice Titti Di Salvo, la norma punta a «prevenire gli abusi ed evitare le «truffe delle false buste paga», cioè il fenomeno per cui imprenditori «scorretti» corrispondono al lavoratore retribuzioni inferiori a quanto previsto dalla busta paga magari sotto il ricatto del licenziamento o della non assunzione. In questa direzione va anche la precisazione che la sola firma della busta paga da parte dei lavoratori non costituisce più prova del pagamento dello stipendio.
Il nuovo obbligo si applica a «ogni rapporto di lavoro subordinato indipendentemente dalla durata e dalle modalità di svolgimento della prestazione lavorativa», quindi anche ai contratti a tempo determinato, ai contratti part time, alle collaborazioni coordinate e continuative, al lavoro a intermittenza o a chiamata e a tutti i contratto instaurate dalle cooperative con i propri soci.
Intanto non bisogna assolutamente dimenticare che oggi scade il termine per pagare la prima rata di Imu e Tasi, ai Comuni andranno entrate per 10 miliardi di euro. E il Def affronta la prima prova alle Camere, impegno per evitare gli aumenti dell'Iva.
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Giugno 2018, 05:01
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