Mario Fabbroni
«Primo partito in Italia. Grazie». È la scritta

Mario Fabbroni
«Primo partito in Italia. Grazie». È la scritta che il leader della Lega, Matteo Salvini, ha mostrato nella foto postata via Twitter dall'ufficio portafortuna da dove segue i flussi elettorali, tra il santino di Putin e il cappellino di Trump in bella mostra nella libreria sullo sfondo. Il Carroccio corre veloce, al punto che fa il pieno di preferenze da Nord a Sud (verso il 33%, 27 seggi). Quel 17% raccolto appena 15 mesi fa, ora sembra preistoria. Ribaltamento quasi perfetto delle Politiche del 4 marzo 2018, l'azionista di riferimento del premier Giuseppe Conte ora abita al Viminale. E Salvini lo dice chiaro e tondo. Quindi un cambio nell'agenda: via libera alla Tav e alla flat tax. Nel 2014 la Lega era solo al 6%.
Luigi Di Maio ora non ha più balconi da aprire per affacciarsi e festeggiare successi. Il Movimento 5Stelle paga a caro prezzo l'alleanza gialloverde e cede al rinato Pd lo scettro della seconda posizione. Anzi lo vede allontanarsi di due punti e di due seggi (22% Pd, 20% i grillini). Molto soddisfatto il segretario del Pd, Zingaretti: «Diamo un'alternativa all'Italia, si apre una nuova stagione. Intanto in Europa è già fallito l'assalto sovranista».
Addirittura gongola Giorgia Meloni: i suoi Fratelli d'Italia sfondano il 6%. Una prima volta che merita il tweet della leader romana: «I patrioti italiani sbarcano nel Parlamento europeo». Con Forza Italia tra l'8 e il 10%, dove però non c'è stato il traino di Silvio Berlusconi, viene la tentazione di portare il centrodestra unito anche a Palazzo Chigi oltre che sulla tolda di Regioni e Comuni.
Invece la soglia di sbarramento del 4% chiude le porta in faccia a Emma Bonino di +Europa, che sfiora lo scranno europarlamentare (3,5%), mentre la Sinistra non arriva neppure alla metà (2%).
riproduzione riservata ®

Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Maggio 2019, 05:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA