Mario Fabbroni
Italia, vade retro. Altro che Belpaese, nessuno vuole più

Mario Fabbroni
Italia, vade retro. Altro che Belpaese, nessuno vuole più volare nei nostri cieli e soprattutto fare scalo negli aeroporti grandi e piccoli made in Italy. Non è solo il turismo a piangere, con cancellazioni e disdette che rischiano di protrarsi a lungo e di far vivere una delle estati più nere che si ricordino. Anche i viaggi d'affari e i convegni, oltre a riprese di film e spettacoli hanno messo al bando l'Italia del Coronavirus.
Ryanair ad esempio ha ridotto il piano di voli a corto raggio, principalmente da e verso l'Italia, fino al 25% per 3 settimane. La decisione - spiegano gli irlandesi in una nota - è stata presa dopo il calo significativo delle prenotazioni tra marzo e inizio aprile, dovuto al Coronavirus. La compagnia ha precisato di non vedere per ora un impatto concreto delle cancellazioni sulla guidance sui profitti di quest'anno e che «è troppo presto» per ipotizzare quali effetti il coronavirus avrà sugli utili dell'esercizio 2021. Ma l'Italia resta fuori dalle rotte.
L'autorevole sito finaanziario Bloomberg anticipa che i tedeschi di Lufthansa riducono da oggi la capacità operativa da e verso l'Italia spiegando che la decisione coinvolge i voli verso Milano, Venezia, Roma, Torino, Verona, Bologna, Ancona e Pisa.
Per toccare con mano il disastro che l'epidemia di Covid19 sta provocando basta posizionarsi all'aeroporto milanese della Malpensa: Parigi, annullato; Istanbul, annullato; Amburgo, annullato; Tel Aviv, annullato. Cancellati anche i voli per Monaco di Baviera, Lione, Zurigo, Vienna e Francoforte di lunedì mattina, quelli usati dai pendolari.
Anche la brasiliana Tam sigilla il rischio contagio bloccando i voli verso il Nord Italia: soprattutto gli aerei non faranno più scalo a San Paolo e Brasilia, ovvero le città a più forte presenza della comunità italiana. E proprio la crisi sanitaria globale ha mostrato l'importanza di avere una compagnia di bandiera come Alitalia, l'unica che è andata letteralmente a predere i nostri connazionali in difficoltà nel mondo.
«La crisi COVID-19 ha avuto un grave impatto sul traffico aereo, c'è un forte calo della domanda», afferma l'International Air Transport Association (Iata) chiedendo di sospendere la normativa che regola la gestione degli slot. «La Iata - si legge nel report - sta contattando i regolatori del trasporto aereo in tutto il mondo per richiedere che le regole sull'utilizzo degli slot siano immediatamente sospese e per la stagione 2020».
Brussels Airlines, compagnia controllata da Lufthansa, ha già tagliato i voli Bruxelles-Milano del 30%: è crollata la domanda. Gli statunitensi di Delta e American Airlines non raggiungono più Milano ma è a Fiumicino che si aprono le ferite più gravi visto che il 60% del traffico da e per gli States approda soprattutto a Roma per poi spostarsi in lungo e in largo per lo Stivale.
E sul fronte della guerra al virus, il bollettino non contribuisce a dare dell'Italia l'immagine di una nazione lazzaretto agli occhi degli stranieri: le vittime sono 52 in totale, 18 in più nelle ultime 24 ore con il primo morto nelle Marche, un 88enne di Fano.
Così l'Europa si prepara a concedere all'Italia un inedito sforamento del deficit fino al 3,6%.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Marzo 2020, 05:01
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