Mario Fabbroni
Il dolore è ancora fortissimo per le 157 vite (tra cui 8

Mario Fabbroni
Il dolore è ancora fortissimo per le 157 vite (tra cui 8 italiani) spezzate dal disastro aereo in Etiopia, ma tutti gli occhi sono concentrati sul velivolo precipitato dopo soli 6 minuti dal decollo. Troppo pochi, segno che qualcosa non ha funzionato da subito eludendo anche le qualità professionali dell'espertissimo pilota a bordo.
L'INCIDENTE IN INDONESIA. Sul banco degli imputati c'è quel Boeing 737 Max dell'Ethiopian Airlines lo stesso tipo di velivolo (della compagnia Lion Air) caduto in Indonesia il 29 ottobre scorso. Secondo molti esperti ci sarebbero alcune similitudini: le condizioni meteo favorevolissime (che fanno pensare a problemi ai comandi e non certo al motore), poi la presunta avaria avaria al sensore che rileva i parametri legati alla velocità dell'aeromobile che è stata alla base delll'inabissamento dell'aereo nel mare indonesiano «che potrebbe aver generato un falso avviso di bassa velocità che, a sua volta, ha fatto scattare una protezione automatica per evitare lo stallo - dice Michele Borgna, che insegna Fondamenti di qualità e sicurezza al corso di laurea in Scienze del Ttrasporto Aereo dell'Università telematica Giustino Fortunato -. In pratica, il sistema automatico ha corretto l'assetto del velivolo, rendendolo completamente incontrollabile».
TUTTI A TERRA. Cento le compagnie aeree nel mondo che utilizzano il modello di aereo caduto in Etiopia: Air Italy ad esempio ne ha tre, Alitalia nessuno. Il Boeing 737 Max è l'ultima versione del celebre 737: è entrato in servizio nel 2017 con quattro varianti (Max 7, Max 8, Max 9 e Max 10), che possono trasportare tra 138 e 204 passeggeri. Il 737 Max ha raccolto oltre 4.700 ordini. Molte compagnie al mondo hanno lasciato a terra per precauzione i loro Boeing 737 Max, solo quelle europee hanno deciso di attendere i dati e bloccare eventualmente i voli.
TROVATE LE SCATOLE NERE. Intanto sono state recuperate le scatole nere, l'analisi dei dati dirà la verità sulle ipotesi tecniche e, soprattutto, se il software Boeing è davvero il colpevole della strage.
SALME TRATTENUTE. Potrebbero volerci «giorni, se non settimane per il rimpatrio delle salme» delle otto vittime italiane, ha detto a SkyTg24 il responsabile dell'Unità di crisi della Farnesina, Stefano Verrecchia.
IL PASSEGGERO MIRACOLATO. Aveva protestato a lungo a check-in, perché per soli 2 minuti di ritardo l'aereo era partito senza di lui. Poi lo choc quando il greco Antonis Mavropoulos ha visto che il volo era precipitato. «Non ci posso credere. Dovevo sedermi al posto 21. Il 10 marzo è stato il mio giorno fortunato».
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Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Marzo 2019, 05:01
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