Mario Fabbroni
C'è un terzo indagato, l'inchiesta della Procura di Pavia

Mario Fabbroni C'è un terzo indagato, l'inchiesta della Procura di Pavia
Mario Fabbroni
C'è un terzo indagato, l'inchiesta della Procura di Pavia per il presunto rapimento di Eitan, il piccolo unico sopravvissuto alla strage della funivia del Mottarone. Dopo il nonno paterno Shmuel Peleg (indagato per sequestro di persona aggravato) e la nonna Esther Athen Coen (accusata di aver partecipato al piano), nel registrao dei magistrati italiani è finito pure un 56enne israeliano che era alla guida dell'auto su cui viaggiavano Shmuel Peleg e il bambino per raggiungere l'aeroporto di Lugano, in Svizzera, per salire sul volo privato che li ha portati a Tel Aviv. Nonno, nipote e autista erano stati fermati per un controllo e poi identificati dalla polizia svizzera, nei pressi dell'aeroporto di Lugano. Il terzo indagato potrebbe essere la stessa persona che il giorno prima aveva affittato l'auto, una Golf blu, a Malpensa..
Ma la vicenda ha anche un capitolo non ancora scritto del tutto, ma importante: Aya Biran, zia paterna e tutrice legale di Eitan, è arrivata a Tel Aviv accompagnata da funzionari diplomatici. Nell'udienza fissata per il 23 settembre,ì intende riportare a casa, cioè in Italia, il piccolo di 6 anni. Per la famiglia Biran, infatti, il bambino è stato vittima di «un sequestro illegale per il quale è stata aperta un'indagine penale in Italia per presunto rapimento aggravato». Non solo. Eitan deve continuare gli studi di prima elementare iniziati circa una settimana prima del rapimento, e i suoi percorsi riabilitativi (motori e psicologici) stabiliti dai medici italiani.
Per essere presente all'udienza, zia Aya chiederà al ministero della Sanità un'esenzione dalla quarantena per il Covid, così come previsto dalla normativa dello Stato ebraico.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Settembre 2021, 05:01
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