Marco Lobasso
ROMA - Il gigante gentile, che usa la sua forza con eleganza, con

Marco Lobasso
ROMA - Il gigante gentile, che usa la sua forza con eleganza, con quella faccetta da bravo ragazzo romano, con l'orgoglio dentro di essere un figlio della Capitale. Il tennis secondo Matteo Berrettini è proprio come un Vangelo: insegna che si può diventare campioni senza urlare, senza strafare, senza giocare sporco, senza prevaricare, e anche con un pizzico di tempo in più per diventare grandi. Da oggi Berretto è il nuovo numero 1 d'Italia e sembra impossibile a dirsi, perché fino a ieri il 2019 è stato l'anno di Fabio Fognini, vincitore al Masters Series di Montecarlo e primo azzurro top ten mondiale dopo 41 anni. Eppure, da oggi Matteo gli è davanti: lui numero 11 e Fabio 12. Per ricordare due tennisti italiani così avanti nell'Atp bisogna per forza tornare ai tempi di Panatta e Barazzutti a fine anni 70. Roba da stropicciarsi gli occhi più volte.
Non solo. Da oggi Berrettini torna numero 8 della Races per il Masters di Londra di novembre. Altro traguardo storico, se raggiunto: un azzurro al Masters non si vede dal 1978 (Barazzutti) e con lui ci è riuscito solo Panatta (1975). Insomma, Berrettini riscrive il libro dei record del nostro tennis, con il suo fare gentile e con le sue vittorie. La semifinale al Masters Series di Shanghai (dopo la semifinale agli Open Usa) è la prima della sua carriera in un torneo così importante, ma arriva al momento giusto, quando lui è in piena lotta per andare a Londra tra i grandi del tennis. Un obiettivo da brividi, se si pensa che sono già qualificati Djokovic, Nadal, Federer, Medvedev (che ha vinto Shanghai ed è pronto a prendersi tutto), Tsitsipas, Thiem e (quasi) Zverev. Ne manca uno, e quell'uno potrebbe essere proprio lui, Matteo. Questa settimana l'azzurro riposa (ma giocano i suoi rivali nella corsa al Masters Fognini, Monfils e Goffin, tra Stoccolma, Anversa, Mosca); poi, grande sprint con i tornei di Vienna (Atp 500) e il Masters Series di Parigi Bercy. E' proprio una grande stagione quella azzurra. Oggi l'Atp confermerà gli otto italiani nei primi 100 del mondo, altro record. E se Sinner avesse vinto il challanger di Mouilleron in Francia (si è fermato in semifinale), oggi sarebbero stati nove. Ma è solo questione di tempo. Sinner ha appena 18 anni...
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Ottobre 2019, 05:01
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