Marco Lobasso
Domani, dieci anni fa, Francesca Schiavone baciava la terra rossa

Marco Lobasso
Domani, dieci anni fa, Francesca Schiavone baciava la terra rossa del Roland Garros a Parigi e impazziva di gioia (6-4 7-6 all'australiana Stosur nella finale del 5 giugno 2010). Due giorni dopo era una top ten del tennis mondiale. Lei, la fuoriclasse azzurra più forte di sempre e la prima italiana a vincere un torneo del Grande Slam nel tennis, non sarà mai una donna comune. Nel tennis è esplosa tardi ma è diventata la più forte di tutti, come coach punta alle vette mondiali e, nel frattempo, ha pure vinto una battaglia durissima contro il linfoma di Hodgkin, stracciato in rimonta e al quinto set. La più forte è sempre lei, la Leonessa Francesca, che tra pochi giorni festeggerà anche i suoi primi 40 anni (il 23 giugno). Il tennis le ha dato tutto (Roland Garros, 8 tornei Wta, il best ranking al n.4 mondiale, proprio come Panatta, tre Fed Cup vinte con l'Italia). Ma lei vuole di più, ancora di più. Lo dice e lo ripete spesso, ora che la sua vita è tornata bellissima. «Stiamo condividendo un'esperienza, la pandemia, che ci costringe a riflettere - ha spiegato alla Rai -. I più forti sono quelli che non ne usciranno a mani vuote, ma portandosi dietro qualcosa. Io il mio patrimonio me lo porto dentro. Mi sono ripresa la salute, che non è poco, e il tempo. Ora mi rendo conto di quando vado troppo veloce. Il campione è chi sa fermarsi, respirare e dare alle cose il giusto valore». Ora Francesca si sta dedicando al suo nuovo locale a Milano, il Sifà, un bistrot di alta qualità che le sta regalando grandi soddisfazioni. E il tennis? C'è chi pensa che tornerà presto al suo grande amore, magari come coach di Fabio Fognini, l'azzurro marito della sua grande rivale e poi grande amica Flavia Pennetta. Hai visto mai...
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Giugno 2020, 05:01
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