Marco Lobasso
Applausi per Matteo Berrettini che ha fatto sognare il tennis
italiano.
Applausi per Matteo Berrettini che ha fatto sognare il tennis italiano. Il primo azzurro in finale a Wimbledon ha sfiorato l'impresa, cedendo in 4 set al serbo Novak Djokovic che è entrato nella leggenda vincendo il suo sesto Wimbledon e il suo ventesimo Slam, eguagliando Federer e Nadal e lasciando aperto l'obiettivo di centrare il Grande Slam (ha vinto in Australia, a Parigi e a Londra e ora punta gli Us Open). Matteo Berrettini, di fronte alla duchessa Kate, futura regina di Gran Bretagna, ha però capito che un giorno quel regno potrà essere suo: «Per me questa non è la fine, ma l'inizio di una carriera. Sono contento di questa finale, spero non sarà l'ultima. Ci riproverò».
Djokovic, alla fine ha vinto in quattro set sul 25enne tennista romano, dopo tre ore e 24 minuti: 6-7, 6-4, 6-4, 6-3 il punteggio finale in 3h24'. Per il numero uno del mondo, però, è stata tutt'altro che una passeggiata. Se n'è reso conto subito, all'inizio del primo set, che sembrava essersi messo in tasca quando si è portato sul 5-2: Berrettini è riuscito a rimontare e battere Djokovic al tie-break. Il resto della partita, però, ha sancito la superiorità del serbo.
«Non è bello perdere in finale, ma sono sicuro che hai una carriera davanti a te - ha pronosticato Djokovic, rivolgendosi a Berrettini a fine gara -, giochi un tennis incredibile, sei un vero martello, ho i segni sulla pelle di questa battaglia». Del resto, Djokovic a parte, Berrettini tra la vittoria al Queen's e la finale a Wimbledon ha inanellato ben undici vittorie consecutive. Nessuno come lui sull'erba, nemmeno Djokovic.
Fra due settimane si torna in campo per un altro appuntamento con la storia: Berrettini sarà infatti portacolori dell'Italia alle Olimpiadi di Tokyo e sarà uno dei big del torneo. Puntare a una medaglia, dopo i giorni meravigliosi di Wimbledon, è molto più di un sogno. Ad agosto, poi, si va a New York per giocare gli US Open: se Djokovic dovesse vincere non solo supererebbe gli altri due, ma completerebbe la quadruplice corona nella stessa stagione. L'ultimo a farlo fu Rod Laver nel 1969.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 12 Luglio 2021, 05:01
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