Marco Castoro
ROMA - Una biografia in uscita il 28 settembre e un concerto nella

Marco Castoro
ROMA - Una biografia in uscita il 28 settembre e un concerto nella sua Roma. Alex Britti alla Casa del Jazz torna domani nel Progetto Speciale che lo vedrà a fianco di musicisti suonare e cantare i suoi brani (soprattutto quelli meno noti) in una ritmica particolare.
Che concerto sarà?
«Una jazz band che si esibisce in modalità jazz e blues. Musicisti che reinterpretano le mie canzoni, quelle che non sono mai state dei singoli, che le radio non hanno mai passato. Il mio ruolo? Suono la chitarra e canto accompagnato da loro».
A quale brano è più affezionato?
«A tanti. Forse Gelido, anche se a Oggi sono io voglio bene. Sono stati d'animo diversi».
Una canzone degli altri che avrebbe voluto scrivere?
«Tutte quelle di Gino Paoli. Ha scritto tra le pagine più importanti della musica italiana. Lo stimo tanto, siamo amici, è simpatico, gli voglio bene. Una lunga storia d'amore: quant'è bella!».
A Sanremo ci pensa o è solo un ricordo?
«Perché no. Il Festival è una vetrina pazzesca. Quando avrò qualcosa da proporre ci penserò».
Pandemia, lockdown, restrizioni
«L'ho vissuta male come tutti. La mia categoria è stata tartassata. Faccio concerti per amore della musica ma il nostro mondo non è fatto solo dai cantanti. Trasportatori, facchini, elettricisti di palco che non lavorano. Perché non possiamo portarci il nostro impianto che va montato e smontato ma devi suonare con quello che trovi sul posto».
È ora di ripartire
«Sì, ma ci sentiamo un po' presi in giro. Non è possibile che se vai a Trastevere la sera o al Pigneto vedi le persone appiccicate senza mascherina né green pass e poi ai concerti mi fai entrare un terzo del pubblico. Se siamo tutti vaccinati e abbiamo il green pass perché deve entrare solo il 30% delle persone? Con quell'incasso non ci paghi neanche l'affitto del teatro. Così ci mettono in ginocchio. Perché anche senza green pass posso prendere la metro o il bus affollati, con i passeggeri uno sull'altro e ai concerti e teatri no? È un'ingiustizia. La legge è uguale per tutti, perché in questo caso no? Se viaggio in treno posso stare gomito a gomito con un'altra persona, se vado a un concerto no. E il concerto è all'aperto mentre il treno è al chiuso. Noi siamo ligi al rispetto delle regole però siamo un po' stufi di subire ingiustizie e soprusi».
Se avesse la bacchetta magica che cosa cambierebbe di Roma?
«Immondizia e buche. Non ho mai visto tanta monnezza. Ormai pure il centro è pieno di rifiuti. Inutile fare la differenziata se poi i cassonetti non li svuotano. Uno non può tenersi tre sacchetti di umido in casa perché il secchione è stracolmo».
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Settembre 2021, 05:01
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