Mani in tasca all'Inno

Mario Fabbroni
Immortalato con le mani in tasca, quasi con fare scanzonato e disinteressato, mentre alle celebrazioni in memoria dell'eccidio di Capaci e di Giovanni Falcone suonano le note dell'Inno di Mameli e, proprio accanto a lui, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando tiene addirittura la mano solennemente appoggiata sul cuore.
La polemica sull'atteggiamento del neo Presidente della Camera Roberto Fico è scattata come un bolide di Formula Uno, soprattutto sui social, scatenando migliaia di commenti tra schiere di indignati e di difensori, tra coloro che postano commenti come «non ci sono più valori, Italia destinata al declino» e quelli che invece sono convinti che «è meglio puntare sulle cose concrete per rifondare completamente questo Paese».
Sta di fatto che le mani in tasca di Fico hanno messo il pepe alla giornata della memoria in nome delle vittime della mafia, poche ore prima che il Presidente della Repubblica Mattarella conferisse l'incarico di premier in pectore al semisconosciuto professor Conte, indicato da 5Stelle e Lega.
Ma è stato proprio così? Fico ha davvero fatto finta di niente durante l'Inno nazionale? Lui, su Facebook, commenta con poche parole dopo aver ricevuto la telefonata del premier incaricato Conte, quindi subito dopo un altro successo del Movimento 5Stelle verso la scalata alle massima cariche dello Stato: «Il rispetto per il Paese passa da qui, da quello che noi facciamo ogni giorno, dalla dignità che con le nostre azioni diamo alle istituzioni. Ma capisco che faccia più notizia una mano tenuta in tasca per sei secondi mentre ero assorto da tutta quella energia e da quelle emozioni, piuttosto che tutto quanto detto e fatto in questa meravigliosa giornata. Preferisco una mano in tasca per qualche secondo alla mano sul cuore di chi poi tradisce lo Stato».
Gli atteggiamenti pubblici verso l'Inno hanno fatto comunque vittime illustri in passato, in primis i calciatori della Nazionale. Ovviamente gli oppositori di Fico non si sono fatti sfuggire l'occasione: come Ignazio La Russa, che suggerisce a Fico «di prendere il bus e lasciare l'incarico».
Maria Falcone, sorella del giudice vittima dell'attentato, dribbla il tema con un «ognuno segue l'Inno come vuole», mentre Leoluca Orlando si dice «non imbarazzato» per aver tenuto un atteggiamento opposto a quello di Fico: «Non è il momento delle polemiche, la presenza di Fico è stata gradita e apprezzata».
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Ultimo aggiornamento: giovedì 24 maggio 2018, 05:01
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