Lungotevere, rischio incidenti Scattano le chiusure per guano

Lorena Loiacono
Le due ruote, a Roma, non hanno proprio vita facile. Anzi. Ad ogni metro c'è un ostacolo da fronteggiare, dalle buche spuntate all'improvviso agli avvallamenti, dai sampietrini sconnessi alle pozze d'acqua più profonde di quanto ci si aspetti. E poi, puntuale come un male di stagione, arriva anche il guano.
Impossibile non riconoscerlo: è una coltre di fanghiglia spalmata a terra che rende l'asfalto estremamente scivoloso e, quindi, altrettanto pericoloso. Ci si pattina sopra come fosse una pista di ghiaccio o un'infinita macchia d'olio: basta distrarsi un attimo o frenare troppo a fondo per ritrovarsi a terra. In un mare di guano. Quel fango vischioso altro non è che un mix tra escrementi degli storni e l'acqua piovana. Non a caso infatti il guano è protagonista assoluto del Lungotevere, dove gli storni trovano riparo sugli alberi e si muovono alla volta di nuove mete. Se nel frattempo piove, anche poco durante una giornata, il risultato è assicurato. È proprio in questi movimenti, infatti, che il guano si fa notare e non manca di provocare incidenti e feriti.
Moto che sbandano apparentemente senza motivo e scooter che finiscono a terra in un attimo. Il rischio infatti è alto, in presenza di guano è necessario mettere in sicurezza la strada tanto che un anno fa fu addirittura necessario chiudere un tratto del Lungotevere, da Ponte Garibaldi fino al Ponte Palatino, e il cosiddetto ponte inglese per consentirne la pulizia. La bonifica interessa anche i marciapiedi visto che sono a rischio anche i pedoni.
E da ieri l'allerta è alta. Lo scenario non lascia infatti dubbi sulla forte presenza di guano a terra e chi attraversa il Lungotevere dall'Isola Tiberina a piazzale Flaminio, da Regina Coeli al Palazzaccio fino a Testaccio, se ne è già accorto. Il Campidoglio deve inviare squadre apposite che, armate di idropulitrici, mettano in campo tutti gli strumenti per pulire la strada: a rischio chiusura quindi, già a partire da oggi, i diversi tratti del Lungotevere maggiormente interessati da questo fenomeno che, mischiato alle foglie secche a terra, diventa spaventoso.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Dicembre 2019, 05:01
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