Luca Calboni
Bomba in Comune. A Torino Chiara Appendino e la sua amministrazione

Luca Calboni
Bomba in Comune. A Torino Chiara Appendino e la sua amministrazione hanno ricevuto nel pomeriggio di ieri una busta contenente un rudimentale ordigno esplosivo: una pila, dei fili e della polvere pirica. Immediato il rinvio del Consiglio comunale previsto, mentre gli artificieri hanno confermato che il plico «era idoneo a esplodere». E se il pacchetto era indirizzato all'intero 'ufficio della Sindaca, il mittente fa gelare il sangue: «Scuola A. Diaz, via C. Battisti 6, 16145 Genova». La stessa scuola che durante il G8 del 2001 fu teatro di scontri fra manifestanti e forze dell'ordine. Secondo la Questura di Torino il gesto sarebbe riconducibile «a soggetti appartenenti all'area anarco-insurrezionalista verosimilmente appartenenti alla cellula riconducibile all'Asilo», il centro sociale torinese sgomberato dalle forze dell'ordine lo scorso 7 febbraio. Ma Chiara Appendino non ha alcuna intenzione di fare retromarcia: «Se qualcuno pensa di intimidirmi si sbaglia di grosso», il tweet della prima cittadina di Torino.
Da Sindaca a Sindaca, Virginia Raggi su Twitter ha manifestato tutta la sua solidarietà: «Sindaca Chiara Appendino non mollare. Ho appreso della busta sospetta e del disinnesco da parte degli artificieri. Ti sono vicina insieme a tutta Roma», il messaggio del Campidoglio. Molti i messaggi che Chiara Appendino ha ricevuto da vari esponenti del governo, oltre che da tutte le altre forze politiche: il premier Giuseppe Conte, sempre su Twitter, ha espresso «piena solidarietà alla sindaca di Torino Chiara Appendino, vittima di un gravissimo atto intimidatorio. L'intero governo è al suo fianco. Lo Stato non permetterà che minacce del genere le impediscano di esercitare appieno il suo ruolo».
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Ultimo aggiornamento: Martedì 2 Aprile 2019, 05:01
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