Loris Alba
La sentenza definitiva è arrivata. Vincenzo Paduano, l'uomo che

Loris Alba
La sentenza definitiva è arrivata. Vincenzo Paduano, l'uomo che aveva strangolato e poi dato alle fiamme l'ex fidanzata Sara Di Pietrantonio, non uscirà mai più di galera: nel processo bis davanti alla Corte d'Assise d'Appello la sua pena è passata da 30 anni all'ergastolo. E lui ha ascoltato la sentenza di condanna al carcere a vita senza battere ciglio, freddo e impassibile.
La decisione è arrivata al termine di una camera di consiglio durata più di due ore nel secondo processo d'appello, scaturito dalla decisione della Cassazione - destinata a fare giurisprudenza - di rinviare gli atti alla Corte. Lo scorso aprile gli ermellini della Suprema Corte avevano infatti ordinato un nuovo processo ritenendo il reato di stalking non assorbito da quello di omicidio, come invece avevano stabilito i giudici d'Appello che avevano abbassato a 30 anni la pena per l'assassino, in primo grado condannato al carcere a vita.
«Sara non ce la riporta più nessuno, nemmeno dieci ergastoli - ha commentato dopo la lettura della sentenza Concetta Raccuglia, madre della ragazza - spero che tutto questo dolore possa servire per altre ragazze, altre donne che si trovano in questa difficile situazione dello stalking psicologico». Per la madre di Sara, «la Corte ha fatto oggi qualcosa per tutte le donne, riconoscendo lo stalking come reato autonomo da quello dell'omicidio e punito in presenza di una violenza invisibile».
Il femminicidio si era consumato il 29 maggio del 2016, in via della Magliana. La spietata azione era stata messa a punto nei minimi dettagli da Paduano. Quella notte di maggio di tre anni fa, dopo aver pedinato per giorni Sara e il suo nuovo fidanzato, Paduano aveva nuovamente seguito Sara. Aveva speronato la sua auto, costringendola a fermarsi. Aveva avuto con lei una lite durissima dopo la quale l'aveva strangolata. Poi aveva cosparso la sua auto di benzina, con il corpo dentro, ed aveva appiccato il fuoco.
Durante il primo processo di appello, il killer aveva chiesto la parola, nello stupore generale, per «chiedere scusa a Sara e alla sua famiglia. Sono un mostro».
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Settembre 2019, 05:01
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