Lidia Macchi, stuprata e accoltellata «Ma non è stato il suo amico di liceo»

Mario Landi
Assolto. La Corte d'Assise d'Appello di Milano ha ribaltato la sentenza di primo grado e ha cancellato l'ergastolo inflitto a Varese a Stefano Binda, il 51enne imputato per il delitto di Lidia Macchi, la giovane uccisa a Cittiglio, nel Varesotto, nel gennaio 1987. L'uomo, arrestato il 15 gennaio 2016, dopo circa tre anni e mezzo di carcere esce di cella.
A oltre trent'anni dal delitto, rimane senza un nome e un volto l'assassino della 21enne, stuprata e massacrata con 29 coltellate nel bosco in piena notte. «Credo che servisse un minimo di approfondimento in più. Forse è stata una sentenza affrettata», ha commentato Stefania, la sorella della giovane vittima. I giudici di secondo grado dopo circa tre ore di camera di consiglio hanno così respinto la richiesta del sostituto pg Gemma Gualdi, che aveva proposto la conferma del verdetto di primo grado. «Non ho ucciso io Lidia Macchi, sono innocente - ha detto Binda, ex compagno di liceo di Lidia e come lei militante di Comunione e Liberazione -. Ero a Pragelato (una località delle Alpi piemontesi, ndr) e non ho mai scritto la lettera», contenente il componimento In morte di un'amica, consegnato via posta il giorno del funerale alla famiglia della vittima. Lettera che, secondo la ricostruzione dell'accusa, fu invece scritta da Binda e che è stata considerata la prova regina contro di lui.
Il sostituto pg ha sostenuto che il presunto killer avrebbe incontrato Lidia la sera del 5 gennaio 1987: Binda sarebbe salito in macchina con la ragazza e insieme avrebbero raggiunto il campo, non molto distante dall'ospedale dove Lidia fu ritrovata senza vita. Lo stupro e poi il delitto. Secondo la difesa, invece, a scagionare Binda ci sarebbero 5 formazioni pilifere ritrovate sui resti di Lidia dopo la riesumazione del cadavere, disposta nel marzo 2016 per nuovi accertamenti. Ma la certezza del Dna non è mai esistita. Ieri l'assoluzione e la scarcerazione.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Luglio 2019, 05:01
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