Le Ferrari durano solo metà gara Trionfa Hamilton

Piergiorgio Bruni
ROMA - Gode Lewis Hamilton. Gode per la decima volta in stagione. Stavolta è il Messico, sul circuito intitolato ai fratelli Ricardo e Pedro Rodriguez, storicamente ostico, a fare da teatro all'83esimo successo in carriera del pilota Mercedes e al 100esimo della scuderia di Stoccarda. Gode, festeggia ma guarda serenamente avanti. Il vantaggio di 74 punti sul compagno Bottas, ottimo terzo al traguardo, infatti, non gli basta per confermarsi Campione del Mondo. Non ancora. Tutto rimandato di una settimana, quando il circus sbarcherà negli States e, ad Austin, finalmente, riuscirà a mettere in bacheca il suo sesto titolo iridato. Ad appena una lunghezza dall'eterno Michael Schumacher, in cima all'Olimpo dei più grandi. Poco brillanti le Ferrari: il secondo posto di Sebastian Vettel e il quarto di Leclerc, viste le premesse della vigilia e il recente trend, non soddisfano. La gestione del muretto, non strategicamente impeccabile, e qualche piccolo imprevisto ai box hanno decapitato le concrete speranze di successo delle Rosse. «Sorprendentemente spiega Vettel le gomme dure hanno funzionato molto bene: mi hanno permesso di tenere dietro Bottas, senza però riuscire ad attaccare Lewis (Hamilton, ndr). Penso, comunque, sia stata una bella gara. Anche se, a livello di strategia, avremmo potuto fare qualcosa di differente». Amareggiato Leclerc: «Buona la prima parte racconta il monegasco male il secondo stint, mentre nel terzo c'era tanto calore e, quindi, surriscaldamento. Sono deluso come il team».

Ultimo aggiornamento: Lunedì 28 Ottobre 2019, 05:01
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