La Raggi nella sede Casapound «Via la scritta dal palazzo»

Enrico Chillè
La pomposità e i proclami di un cambiamento epocale, ma tutto per consegnare un semplice atto di notifica che intima a Casapound di rimuovere la scritta in rilievo posta sulla facciata dell'immobile occupato in via Napoleone III: questo il blitz di ieri mattina della sindaca, Virginia Raggi. Che prima di andare via ha spiegato: «Ci sono dieci giorni di tempo per la rimozione, dopodiché provvederemo in modo forzato».
Un blitz durato qualche minuto, durante il quale i militanti di Casapound, che forse già sapevano dell'arrivo della Raggi, hanno risposto in maniera ironica con uno striscione: «Questo è il problema di Roma». La sindaca ha quindi commentato così: «Si tratta di uno dei tanti problemi della città, intanto togliamo questo simbolo di prepotenza e illegalità. Abbiamo consegnato una seconda notifica per la rimozione anche di quello striscione». I responsabili della formazione del partito di estrema destra, però, non ci stanno. Il leader Simone Di Stefano ha spiegato: «Un semplice atto amministrativo contro cui faremo ricorso, è come se avessero multato un bar che ha i tavolini in strada senza permesso».
Decisamente più oltranzista il fondatore di Casapound, Gianluca Iannone: «Perdono tempo, l'insegna non si toglie e noi rimarremo qui».
Per adesso, l'unico effetto del blitz di Virginia Raggi è stato quello di aver innescato una polemica politica piuttosto complessa, a livello locale e nazionale. Un fiume di accuse reciproche tra i vari partiti: se gli odiati rivali del Pd hanno elogiato la mossa della sindaca M5S di Roma, altrettanto non si può dire di alcuni esponenti degli alleati di governo della Lega, che insieme a Fratelli d'Italia hanno invitato la Raggi ad occuparsi di altri problemi della città. C'è chi ha citato l'ex colonia Vittorio Emanuele di Ostia, occupata abusivamente da immigrati, ma anche chi ha tirato in ballo alcune occupazioni abusive nella Milano amministrata da Beppe Sala. E se esponenti pentastellati invitano Casapound ad adeguarsi ai provvedimenti di Virginia Raggi, la deputata dem' Alessia Morani lancia una frecciata velenosa: «Forse i grillini dimenticano di aver votato, insieme alla Lega, contro l'ordine del giorno del Pd in merito allo sgombero di Casapound».
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Luglio 2019, 05:01
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