La politica del contagio zero portata avanti dalla Cina fin dall'inizio della pandemia

La politica del contagio zero portata avanti dalla Cina fin dall'inizio della pandemia fa una vittima eccellente: il pubblico che avrebbe voluto assistere in presenza alle Olimpiadi invernali di Pechino 2022, che si aprono il 4 febbraio con la cerimonia inaugurale. La Cina ha infatti annullato i piani per la vendita dei biglietti. Assistere alle gare e alle prove sarà consentito soltanto agli invitati selezionati.
La decisione, secondo la scarna nota del Comitato organizzatore, è stata presa «al fine di proteggere la salute e la sicurezza del personale e degli spettatori legati alle Olimpiadi». In precedenza, l'ipotesi era di presenza fino al 50% della capienza degli impianti, ma solo con pubblico cinese. Ma Omicron spaventa le autorità della Repubblica popolare, che cercano in tutti i modi di evitare che la variante entri in maniera significativa nel Paese, alle prese con il suo record di casi da quasi due anni: poco più di 220, secondo quanto dichiarano, ma un numero reputato allarmante. Rigidissime le misure anti Covid a cui saranno sottoposti atleti, tecnici, staff, giornalisti: due tamponi molecolari per entrare nel Paese e poi tamponi giornalieri, oltre all'obbligo di soggiornare in una bolla, senza contatti con la popolazione.
Pure la posta che arriva da fuori spaventa il Paese. L'autorità postale cinese ha emesso un ordine per garantire che tutta la corrispondenza dall'estero sia sanificata, dopo che ol singolo caso di Omicron rilevato finora a Pechino è stato fatto risalire ad un documento proveniente dal Canada su cui sono stati riscontrati ceppi di Omicron simili a quelli del Nord America e di Singapore.(G.Obe.)

Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Gennaio 2022, 05:01
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