La nuova Acqua Acetosa «Ecco la città dello sport»

La nuova Acqua Acetosa «Ecco la città dello sport»
Ida Di Grazia
Ampliamento dell'area diagnostica per immagini e quella antidoping, nuovi impianti all'avanguardia e riqualificazione di quelli esistenti, obiettivo far diventare il Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti dell'Acqua Acetosa sempre più la città ideale dello sport. È ambizioso e dettagliato il progetto di investimento da 10 milioni di euro per il restyling del CPO, che è stato presentato ieri mattina all'Acqua Acetosa dal presidente del Coni Giovanni Malagò e dal segretario generale Carlo Mornati. Da oggi e fino al 2021 si lavorerà per la riconversione di tre campi da calcio di cui uno in manto sintetico e due in erba naturale che ospiteranno gli allenamenti di rifinitura delle squadre di Serie A e Serie B, la realizzazione del nuovo palazzetto polifunzionale da 220 posti che sarà intitolato a Roma 1960 come ha anticipato Malagò e potrà ospitare diversi sport potenziando le discipline indoor. Non a caso disporrà al suo interno di una parete per l'arrampicata sportiva, che a Tokyo 2020 sarà nuova disciplina olimpica.
Nel progetto c'è anche l'ipotesi di creare la nuova casa dell'Under 21 azzurra. Con la nuova area di diagnostica per immagini, inoltre, l'Istituto di Medicina e Scienza dello Sport diventerà tra i centri più all'avanguardia per dotazione di attrezzature e professionalità presenti, e infine sarà ampliata fino a 280 mq la struttura destinata al laboratorio antidoping, l'unico in Italia accreditato dalla Wada. «Se non avessimo avuto la possibilità di organizzare i Giochi Olimpici del 1960 ha dichiarato Malagò - non so se sarebbe nato questo centro. È bellissimo, ci teniamo molto e abbiamo investito molto con Coni Servizi. I soldi non ci cascano dal cielo, ce li stiamo inventando con ricavi esterni, accordi con privati, sponsor, partnership. E di questo siamo molto contenti». I numeri del centro sportivo sono in netta crescita: « I ricavi - ha sottolineato Mornati - adesso superano i costi e abbiamo un margine industriale di 300-400 mila euro in attivo. Ben sei medaglie vinte ai Giochi di Rio 2016 vengono da qui. Più che un piano di investimenti, è un vero e proprio progetto sportivo, un progetto che sta pagando».
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Luglio 2018, 05:01
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